Giustizia: Alfano e Caldoro ricorrono a 300 Lsu per tappare i buchi nei tribunali. Comunicato stampa di Antonio Crispi, Segretario Nazionale Fp-Cgil

18 Luglio 2011

Giustizia: Alfano e Caldoro ricorrono a 300 Lsu per tappare i buchi nei tribunali. Comunicato stampa di Antonio Crispi, Segretario Nazionale Fp-Cgil

Stamane a Roma il Ministro della Giustizia Angelino Alfano e il Presidente della Regione Stefano Caldoro hanno tenuto una conferenza stampa per presentare un protocollo di intesa che permetterà di ricorrere a 300 Lavoratori socialmente utili per sopperire alle carenze di organico negli uffici Giudiziari di Napoli.

Le motivazioni addotte dal Ministro Alfano per spiegare la necessità di questo protocollo, messo a punto dal centro scientifico del Ministero dell’attuazione del programma ideato dall’On Cirino Pomicino, suonano come una beffa: “nella Pa il turn over e’ bloccato da oltre un decennio – afferma il Ministro della Giustizia – con relativo invecchiamento del personale, e quindi non vi e’ stato l’ingresso di linfa nuova”. Ineccepibile. Tanto ineccepibile che contro il documento di stabilità che ha prolungato il blocco del turn over, voluto dal Governo di cui fa parte lo stesso Alfano, la Fp-Cgil ha effettuato uno sciopero generale sostenendo che il mancato ricambio del personale avrebbe fatto collassare il sistema. A confermarlo, ci sono le parole del Presidente del Tribunale di Napoli, che sostiene che i 300 Lsu servono a “non chiudere gli uffici”.

Oggi, con notevole ritardo, il Ministro Alfano si rende conto del disastro imminente. Purtroppo il suo ravvedimento non è operoso e la sua è una soluzione tampone. Non siamo contrari pregiudizialmente al ricorso agli Lsu, ma evidenziamo come questi interventi non risolvano l’insieme dei problemi del sistema giustizia, problemi che i provvedimenti dell’attuale Governo hanno solo accentuato. Di questo passo continueremo a vivere in una costante emergenza annunciata e colpevolmente perseguita. Da tempo ci affanniamo affinché il Ministro si sieda ad un tavolo e discuta di un progetto globale di seria riforma della giustizia. Ma, si sa, il Ministro ha altro a cui pensare.
 
Roma 15 aprile 2011

 
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