Sabato 4 luglio entrerà in vigore la riforma del processo civile stabilita dalla legge 69 del 2009: tale riforma, che introdurrà nuove regole, ancora una volta viene varata senza un’adeguata formazione del personale delle cancellerie, che si troverà ad affrontare la sovrapposizione dei vari riti e nuove competenze, e senza tener conto delle gravi carenze di organico degli uffici giudiziari che, già oggi, costringono i lavoratori a operare con enormi difficoltà.
L’aumento di competenze per i Giudici di Pace, tra le realtà più sofferenti in relazione alla mancanza di personale, porterà questi uffici al blocco totale.
Nessuna riforma potrà raggiungere il suo obiettivo di efficienza senza un progetto globale ed adeguati investimenti sul personale e sull’organizzazione degli uffici.
I tagli della legge 133 e il comportamento che il Governo ha tenuto sino ad oggi, che testimonia l’assenza di un progetto riformatore serio, vanno in direzione opposta all’efficienza del servizio per i cittadini.
Roma 3 luglio 2009