Giustizia Minorile: Documento dell’Assemblea Nazionale

18 Luglio 2011

Documento dell'Assemblea Nazionale – iscritti Fp Cgil

 

 
Di seguito il documento prodotto dall’assemblea nazionale degli iscritti alla FPCGIL della giustizia minorile.

 
p. la Fp Cgil Nazionale
Giustizia Minorile
Il Coordinatore nazionale
Gianfranco Macigno


 
Coordinamento Nazionale
Giustizia Minorile

L’assemblea nazionale degli iscritti della FPCGIL della giustizia minorile esprime estrema preoccupazione e ferma contrarietà per le politiche espresse dal Governo in materia di giustizia minorile. I consistenti tagli effettuati sul bilancio 2009 e le proposte di riorganizzazione del Ministero della Giustizia ed in particolare del Dipartimento per la Giustizia Minorile, con la previsione del passaggio dei servizi minorili alle Direzioni Generali regionali od interregionali del Dipartimento dell’organizzazione giudiziaria e dei Provveditorati regionali dell’Amministrazione penitenziaria per quanto attiene al comparto sicurezza, segnalano la chiara volontà di chiudere in via definitiva con l’autonomia e la specializzazione della giustizia minorile.

I tagli, forti ed indiscriminati, effettuati sul bilancio economico di programmazione 2009, mediamente oltre il 35%, non consentono il perseguimento dei fini istituzionali – che non sarebbero perseguibili anche qualora dovessero realmente realizzarsi le integrazioni previste in quota al fondo funzionamento giustizia – ed evidenziano, se ce ne fosse ancora bisogno, le condizioni di estrema difficoltà e criticità in cui si svolge il lavoro degli operatori della giustizia minorile nei servizi periferici: gli interventi ed i progetti destinati ai minorenni non vengono più programmati, ma ormai mendicati agli enti locali, alle fondazioni od alle organizzazioni caritatevoli. Anche nelle strutture residenziali – gli istituti penali, peraltro, sono ormai generalmente sovraffollati – si garantisce ai minori reclusi esclusivamente quanto necessario al sostentamento, anche quello, spesso, con grandi difficoltà.

La mancanza di una efficace politica di programmazione ed i continui tagli hanno influito negativamente anche sulla dotazione organica, in alcuni casi, basta guardare l’organico degli assistenti sociali, in maniera drammatica fino al punto di impoverire uno dei settori più sensibili e significativi dell’intervento della giustizia minorile: quello che si svolge in area penale esterna, cioè il segmento di gran lunga più rilevante dell’utenza della giustizia minorile. Altro caso emblematico è rappresentato dagli “operatori di vigilanza” che, da più di tre anni, attendono risposte chiare in merito alla definizione del profilo.

I servizi minorili rilevano quotidianamente la sempre maggiore complessità che attraversa il mondo adolescenziale, che va dalle difficoltà relazionali, alle doppie diagnosi, ai disturbi da policonsumo a situazioni collegate a problemi di identità sessuale.
Gli obiettivi istituzionali chiamano dunque gli USSM a responsabilità importanti, che partono dal processo penale per costruire con il ragazzo e la sua famiglia percorsi di crescita e maturazione alternativi, oltre che offrire opportunità di cui è privo il contesto di vita del giovane.
Viceversa, uno dei capitoli di spesa che ha visto diminuito maggiormente il suo budget, ridotto dal 70%all’87% in alcuni casi (vedesi carburante per auto di servizio) rispetto a quello già scarso del 2008, colpisce nello specifico la quasi totalità degli interventi che gli USSM devono mettere in atto nei confronti dei minori segnalati dall’Autorità Giudiziaria, limitando così gravemente una pluralità di azioni che incidono sulla qualità e sugli obiettivi degli interventi. Appare ormai indifferibile la copertura dei vuoti in organico degli assistenti sociali, anche mediante concorso pubblico e la riorganizzazione del lavoro negli Uffici di servizio sociale per minorenni, con il riconoscimento della specificità di un lavoro che si svolge prevalentemente all’esterno e quindi con la reintroduzione dell’indennità di missione e la stipula di una copertura assicurativa per il personale costretto ad utilizzare il veicolo personale per lo svolgimento del servizio.

Anche nei servizi residenziali la situazione non appare certo migliore. Oltre alle croniche carenze di personale registrate nell’area amministrativo-contabile, a cui si sopperisce impropriamente facendo ricorso al personale educativo e/o di polizia penitenziaria, si rileva un crescente assottigliarsi delle figure educative.
In talune strutture, in particolare, questa condizione assume i caratteri di una vera e propria emergenza a cui il Ministero pare non intenzionato a farvi fronte, nonostante si sia concluso un concorso per 80 posti di educatori sulla cui immissione in ruolo non vi sono tempi certi e soprattutto brevi.

Tutto ciò non è più tollerabile! Perché riduce l’efficacia di un servizio pubblico che produce prevenzione, tentando di impedire alle fasce adolescenziali più deboli di essere inserite stabilmente in percorsi criminali. Non è più tollerabile perché si stanno depauperando conoscenze specifiche costruite in anni di formazione e lavoro sul territorio. Non è più tollerabile perché nei fatti si sta impedendo ai lavoratori di operare efficacemente, mortificando la possibilità di agire i necessari livelli di professionalità.

Noi non ci stiamo e chiediamo:

* che i principi, anche culturali, che hanno caratterizzato la giustizia minorile in Italia, rendendola un modello per gli altri paesi europei, tornino nuovamente ad essere il riferimento per le scelte politiche ed amministrative;
* che nel Dipartimento della giustizia minorile si ricominci a parlare di contenuti, che si individuino i problemi, quelli veri, che si affrontino e che, possibilmente, si risolvano, salvaguardando la specificità, l’autonomia, la specializzazione del settore e la professionalità di lavoratori della giustizia minorile, nell’interesse dei cittadini.

Una professionalità mortificata, al pari di quella di tutti i lavoratori della giustizia, anche nel recente accordo sul FUA 2008, non sottoscritto dalla nostra sigla, nel quale è stato palesemente disatteso il CCNL 2006-2009, che prevede un 20% di risorse da destinare alla contrattazione decentrata, senza considerare inoltre l’ingiusta cancellazione dell’indennità di sostituzione per coloro che svolgono funzioni vicarie delle direzioni dei servizi.

L’assemblea ha riscontrato che gli interventi dei livelli politici ed amministrativi responsabili della giustizia minorile sono allo stato del tutto insufficienti ed inadeguati . Peraltro, il Ministro, seppur più volte sollecitato, non ha ancora ritenuto di dover incontrare i sindacati del settore .

La stessa direzione amministrativa, dopo aver suscitato al suo insediamento forti aspettative in ordine allo sviluppo di relazioni sindacati stabili e corrette, ha finito per assumere i soliti atteggiamenti dilatatori, disconoscendo, nella sostanza, il ruolo ed il contributo che le organizzazioni sindacali potrebbero giocare per il rilancio della giustizia minorile.

La tutela del servizio pubblico, la tutela della professionalità e della dignità dei lavoratori impongono la messa in atto di iniziative forti di mobilitazione e l’avvio di un’approfondita discussione tra tutti i lavoratori in tutti i posti di lavoro:

* per rendere esigibili i diritti dei lavoratori, il primo dei quali è quello di fornire livelli di intervento adeguati alla professionalità posseduta, ma anche quelli economici, considerato che per garantire gli interventi in molti casi i lavoratori anticipando le spese, finendo per diventare creditori dell’amministrazione;
* per rendere pubblici i problemi e la condizione in cui si trova la giustizia minorile, sensibilizzare gli organismi parlamentari, i partiti, la magistratura, il mondo dell’associazionismo, del privato sociale e soprattutto i cittadini, sui guasti che una politica scellerata sta producendo nel sistema giustizia minorile .

L’assemblea nazionale degli iscritti della FPCGIL giustizia minorile considerate le condizioni in cui si trovano i servizi periferici, viste le proposte di riorganizzazione del Ministero della Giustizia presentate ai sindacati dichiara lo stato di agitazione del personale per la salvaguardia dell’integrità dell’autonomia del Dipartimento per la Giustizia Minorile e la tutela della specificità professionale.

Roma, 23 aprile 2009

 
 
 

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