Grosseto – Nota di CGIL CISL UIL al Ministro Amato

18 Luglio 2011

Grosseto – Nota di CGIL CISL UIL al Ministro Amato

Coordinamenti e Federazione Nazionale lavoratori del Corpo Vigili del Fuoco – Coordinamenti e Federazione Toscana
 
A Giuliano Amato
Ministro dell’Interno

Egr. Sig. Ministro,
malgrado le numerose e reiterate denunce fatte nel corso degli ultimi anni sulla gravità della situazione organizzativa e finanziaria in cui versa da anni il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco e lo stato di forte insoddisfazione del personale dipendente tutto, di quello amministrativo che ad oggi non ha ancora visto risolti i numerosi problemi legati al riconoscimento delle professionalità, di quello operativo per il mancato riconoscimento economico della professionalità e della logorante , ma soprattutto pericolosa attività prestata, il Governo non ha assicurato alcuna apprezzabile risposta nell’ambito della legge finanziaria 2007.
Come già segnalatoLe in numerose occasioni a livello nazionale, siamo costretti a denunciare che in risposta alle pressanti richieste di adeguamento finanziario ed organizzativo per il Corpo ed economico per il personale, i provvedimenti messi in essere dalla stessa legge finanziaria hanno creato i presupposti per mettere in discussione la stessa sopravvivenza dell’organizzazione antincendi ed il diritto dei cittadini alla tutela della propria incolumità.
All’interno della manovra di bilancio , non solo non si sono affrontate le esigenze di assicurare la copertura alle oramai croniche carenze di organico derivate dal turn-over, di potenziamento del sistema di soccorso e delle risorse finanziarie necessarie a garantire livelli di servizio almeno accettabili, ma si è intervenuti con tagli indiscriminati ad un bilancio già cronicamente esiguo con il prevedibile risultato che l’efficienza e l’efficacia del servizio di soccorso alla popolazione, già deficitarie, hanno subito , insieme alla sicurezza sul lavoro degli operatori del Corpo, un drastico peggioramento.
Tale situazione, a livello regionale è stata oggetto di approfondita analisi congiunta tra le organizzazioni del personale ed i Dirigenti, giungendo alla drammatica consapevolezza di essere prossimi all’adozione di misure drastiche e drammatiche, quali la necessità di dover scegliere se e dove chiudere sedi di servizio per carenza organica e quali tipologie di servizi di soccorso ridimensionare.
Costringere il personale del Corpo ad operare in questa situazione di gravi ristrettezze economiche, assediati dai creditori , con la riduzione delle disponibilità sui capitoli di spesa che sono stati ridotti del 50% nei casi migliori, fino ad arrivare ai finanziamenti per la formazione ed aggiornamento del personale praticamente azzerati, interviene pesantemente non solo sull’affezione che gli operatori hanno sempre riposto nel proprio lavoro, ma interviene pesantemente sulla sicurezza degli stessi, aumentando in maniera esponenziale il rischio di incidenti sul lavoro.
In Toscana, il Corpo Nazionale ha già versato un inaccettabile e pesante contributo di sangue, con incidenti in servizio che hanno avuto come tragico epilogo la perdita della vita da parte di colleghi, che in futuro noi non vorremmo più vedere.
Purtroppo le prospettive delle prossime settimane non confortano, ma bensì allarmano. Un organico in regione assolutamente sottostimato rispetto alle reali necessità minime, che a causa del mancato reintegro del turn-over è destinato ad aggravarsi a partire dal mese di luglio e successivamente alla fine dell’anno con consistenti pensionamenti di Colleghi del settore operativo, e l’unica prospettiva di 600 assunzioni che, nella migliore delle ipotesi, probabilmente saranno impiegabili a partire dal prossimo anno.
L’odierna condizione di grave disagio organizzativa ed economica del Corpo è altresì aggravata dalla mancata apertura del tavolo delle trattative per il rinnovo contrattuale dei VVF, ormai scaduto da 17 mesi unitamente alla mancanza di misure utili a procedere verso una più adeguata valorizzazione retributiva del personale.
A questo scenario sconsolante si devono sommare gli insopportabili ritardi legati alla corresponsione degli emolumenti accessori al personale, sempre più costretto, per motivi di copertura del servizio o per la reale necessità di incrementare lo scarso stipendio, a ricorrere allo strumento dello straordinario.
Incremento di prestazioni che, da un lato interviene a sua volta negativamente sulla sicurezza degli operatori, e dall’altro mortifica ulteriormente gli stessi per i ritardi insopportabili, variabili tra i sei e i dodici mesi.
La situazione drammatica , che Lei ben conosce è passata, negli ultimi mesi da un livello di grave preoccupazione ad un livello di insopportabile, inaccettabile e lenta messa in liquidazione del Corpo Nazionale e dei suoi operatori.

Sig. Ministro,
Il personale del Corpo Nazionale ritiene di meritare maggiore attenzione da parte del Governo e dall’Istituzione che Lei rappresenta, rispetto a quella ricevuta fino ad oggi, per questo La informiamo che è nostra intenzione utilizzare qualsiasi strumento lecito e legittimo per far sì che almeno l’opinione pubblica partecipi a questa nostra protesta contro le decisioni assunte dal Governo e contro la mancanza di risposte a garanzia del mantenimento e adeguamento del servizio di soccorso per tutti i cittadini.

FP CGIL
Bernardini R.
CISL
Bargagna F.
UIL
Lenzi R.

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