I.A. – Testo Unico Ambiente D.Lgs. n. 152/2006 – Proposte di modifica al decreto legislativo n. 152 approvate dal Consiglio dei Ministri lo scorso 30 giugno 2006

18 Luglio 2011

I.A. – Testo Unico Ambiente D.Lgs. n. 152/2006 – Proposte di modifica al decreto legislativo n. 152 approvate dal Consiglio dei Ministri lo scorso 30 giugno 2006

Dopo la sospensione dell’efficacia dei decreti ministeriali attuativi del D.Lgs. n. 152, il Ministro Pecoraio Scanio, coerentemente con quanto dichiarato, sta portando avanti le necessarie misure per modificare profondamente il Testo Unico dell’ambiente approvato dal precedente Governo.
Infatti, lo scorso 30 giugno il Consiglio dei Ministri ha licenziato in prima lettura uno schema di decreto legislativo di modifica del decreto legislativo n. 152.
La bozza del decreto di correzione prevede inizialmente, entro il prossimo 30 novembre, che vengano indicate quantomeno le disposizioni della parte terza (acqua) e quarta (rifiuti) del D. Lgs. n. 152 che si vorrà modificare, abrogare o mantenere.
Solo successivamente e comunque entro il 31 gennaio 2007 il Governo adotterà definitivamente il decreto correttivo sulla base delle “segnalazioni” convenute.
Il percorso di modifica illustrato nella relazione (in allegato) presentata dal Ministero dell’Ambiente ai Presidenti delle Camere, specifica in maniera chiara la scelta della linea che si vuole adottare per elaborare abbastanza velocemente le modifiche necessarie al testo, il tutto ovviamente in un contesto condiviso e partecipato.
Infatti, al Ministero dell’Ambiente nella prima riunione del CESPA (consiglio economico e sociale per l’ambiente) alla presenza anche delle organizzazioni sindacali il Ministro ha voluto evidenziare il necessario e fondamentale percorso di coinvolgimento di tutte le parti istituzionali e sociali per la ridefinire il nuovo Testo Ambientale.
Nello specifico è utile segnalare che il provvedimento è stato adottato in attuazione dell’articolo 1, comma 6, della legge 308 del 15 dicembre 2004 (legge delega) che prevede la possibilità di intervenire con integrazioni o modifiche sul decreto legislativo entro due anni dalla sua emanazione (3 aprile 2006 – 3 aprile 2008).
Questi primi provvedimenti, sicuramente positivi almeno nel sistema metodologico, sembrano cogliere il fondamentale lo scopo di riadeguare la normativa italiana alla normativa europea in materia di rifiuti rispondendo così alle numerose infrazioni intraprese dalla Comunità europea nei confronti dello Stato Italiano (80 contestazioni solo sui rifiuti).
Per il proseguo e per la nostra parte è chiaro che sarà fondamentale come le organizzazioni sindacali confederali e di categoria congiuntamente sapranno mettere al centro nella loro azione politico-sindacale le ragioni valide e concrete, dei cittadini e dei lavoratori, per migliore quel Testo Ambientale nefasto per il territorio e per la gestione dei servizi ambientali.
Roma, 21 luglio 2006

p. la Segreteria Naz.le FP CGIL F. Peroni
p. il Coord. Naz. I.A. M.Tamburini – M. Cenciotti

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