I numeri sul precariato forniti dal Ministro Brunetta sono attendibili come lo sono i giudizi che spende sulla Cgil. Prescindendo dal fatto che il campione utilizzato non ha alcuna caratteristica di rappresentatività, e che l’attendibilità di tale indagine è più simile a quella di un televoto che a quella di una rilevazione statistica, vale la pena di ricordare che gli enti che gestiscono la maggior parte del lavoro pubblico (Regioni, Province, Comuni) ed in cui si annida la piaga del precariato, hanno contestato la rilevazione, dando disposizione alle proprie strutture di non fornire i dati, e contestando la potestà del Ministro su questa materia (in allegato lettera unitaria di Anci, Upi e Conferenza delle Regioni).
Prendiamo comunque atto che in questa rilevazione fatta ad “un tanto al barile” si è passati in una settimana dall’avere poche migliaia di precari, ad averne 40.000.
Roma, 24 marzo 2009