INPDAP: “Per la prima volta la CGIL non firma il CCIE!” – comunicato

18 Luglio 2011

Comunicato

COORDINAMENTO NAZIONALE INPDAP

Per la prima volta la CGIL non firma il CCIE!

 

La FP CGIL ha lavorato costruttivamente per introdurre nella proposta di CCIE molti miglioramenti, che, pur trovando in qualche caso accoglimento, non hanno modificato sostanzialmente l’impostazione dell’Amministrazione e, quindi, non sono sufficienti, a nostro parere, a tutelare i lavoratori. Questa scelta, però, non ci ha impedito di essere parte attiva per far riconoscere ai lavoratori il secondo acconto del progetto finalizzato.*

La FP CGIL giudica inaccettabile la diminuzione delle risorse del fondo!

Viene operato un taglio di 8 milioni di euro per il 2009 che solo grazie a risparmi interni si ridurrà a un taglio di 5 milioni e mezzo. Sono comunque 5 milioni e mezzo in meno per i lavoratori e le lavoratrici dell’Inpdap!

Le OO.SS. che hanno sottoscritto questo CCIE sono forse fiduciose nel recupero dell’intero ammontare del fondo, e sbandierano come una vittoria la loro capacità di contrattazione. Ma l’ostinato volersi riferire agli impegni sottoscritti separatamente con il cnnl del febbraio scorso, è quanto mai inopportuno, sia perché intanto il fondo contrattato è ancora tagliato, sia perchè quell’accordo è di per sé inidoneo ad apportare miglioramenti che devono essere disposti con provvedimenti legislativi e che il Ministro dell’economia non sembra molto propenso ad adottare.

Sono inaccettabili le modalità di distribuzione delle risorse del fondo. Non abbiamo compreso a quale logica rispondono.

A fronte del taglio al salario accessorio viene chiesto ai lavoratori un impegno ed un rendimento sempre maggiori.

L’aumento di produttività rispetto al 2008 è stato disposto senza neppure attivare un’informativa alle OOSS e senza aprire una discussione con le lavoratrici e i lavoratori che li devono realizzare.

La Cgil non riconosce nel Piano Industriale e nella programmazione imposta dall’Amministrazione le condizioni necessarie ad ottenere il salario accessorio.

Se si aggiunge poi, che è in fase di definizione un decreto per la realizzazione delle cosiddette case del Welfare, che dovrebbero assorbire anche le funzioni dell’Inpdap, non si può lasciare spazio a progetti non condivisi.

Le risorse del fondo appartengono ai lavoratori e vanno distribuite per obiettivi alla cui elaborazione i lavoratori, e i loro rappresentanti, devono partecipare e che devono condividere!

La quota individuale per il progetto generale e per il locale sono le stesse del 2008, ma ci sono grossi peggioramenti economici che riguardano altri istituti contrattuali del salario di produttività:

– Non solo non c’è nessun aumento delle indennità esistenti, ma addirittura c’è un loro drastico ridimensionamento. In particolare le indennità dell’art. 32, su cui negli anni scorsi tutte OO.SS. avevano portato avanti aspre battaglie, sono quasi del tutto sparite. Per gli addetti Urp la Cgil aveva proposto di raddoppiare l’indennità. A questi lavoratori e a tanti altri non è stata più riconosciuta alcuna indennità art. 32 per i 2009.

– tutte le attività di affiancamento di cui l’Amministrazione si è sempre avvalsa per compensare deficienze organizzative non vengono più sovvenzionate;

– scompare il telelavoro;

– sono limitate le risorse da destinare ai passaggi economici all’interno delle aree e difficilmente le somme che sono attualmente destinate a questo scopo potranno essere riconfermate per l’impossibilità di assicurarle nel futuro.

– La questione dello straordinario è esemplare. Da anni la CGIL si è battuta per la riduzione dello straordinario, che è sempre stato utilizzato dall’Amministrazione come uno strumento per tappare le falle dell’organizzazione del lavoro e come espediente clientelare a favore di pochi fortunati. La Cgil ha chiesto negli anni che parte dei soldi impegnati nello straordinario fossero stornati per l’ l’incentivazione dei turni in quelle strutture che prevedono un presidio continuo. Lo scorso anno alla voce “straordinario e turni” erano stati destinati 1.221.863,33 milioni di euro, di cui 558.985,63 per i turni. Questo ccie, invece, stanzia solo 700.000,00 euro, di cui 218.000,00 per lo straordinario. Lo stanziamento per i turni è rimasto pressoché immutato e, quindi, è chiaro che l’Amministrazione non intende incentivare la turnazione, anche laddove , per le particolari lavorazioni, si renda necessaria. L’accordo firmato ha tra l’altro stabilito, su proposta dell’amministrazione, di istituire un apposito capitolo di bilancio destinato allo straordinario, che non prevede il confronto con le OO.SS..

La valutazione della performance prevista dall’art. 2 introduce e anticipa formalmente i criteri della riforma Brunetta, che non è difficile definire assurda!

Le Organizzazioni Confederali, di Categoria e il Governo, ha sottoscritto nel 2007 il Memorandum sul lavoro pubblico, nel quale tutti erano concordi sul valore dell’adozione di metodi di valutazione che sviluppassero le competenze e le capacità, per un reale miglioramento delle prestazioni individuali e professionali, strettamente connessi al sistema della formazione.

Il ccnl 2006-2009 inoltre, siglato da tutti, pone l’accento sulla chiarezza degli obiettivi per i dipendenti, sul loro sacrosanto diritto di essere edotti su quello che ci si aspetta da loro, su un corretto rapporto dirigente-dipendente, dove la trasparenza parte proprio dalla chiarezza degli obiettivi e si orienta verso la crescita delle professionalità.

Una rilettura del Titolo IV, capo I del contratto (artt. 23-25) rende subito evidente il contrasto tra questi principi condivisi e l’art. 2 del ccie, che la Fp Cgil non ha sottoscritto, e che tratta l’argomento con un taglio fortemente punitivo in linea con la manovra Brunetta.

Il decreto legislativo 150/2009, infatti, realizza un grave attacco alla contrattazione nei settori pubblici cancellando tutto il disegno riformatore del Dlgs 165/2001, e determina un ruolo della dirigenza che non investe più sulla managerialità come valore fondamentale, ma ne esalta gli aspetti sanzionatori.

Tutto ciò viene confermato nell’art.14 sulla formazione, nel quale il silenzio dell’Amministrazione sui criteri di accesso ai corsi, sulla compatibilità con l’avvio dell’autovalutazione delle competenze, sottolinea ancora una volta come la formazione venga concepita quale premio per il riconoscimento del merito, appannaggio di valutazioni della dirigenza.

Il trattamento per la malattia viene riportato a quanto previsto l’anno scorso peggiorando il trattamento riservato ai lavoratori dalla L. 133. la malattia, Infatti, in questo ccie viene considerata assenza dal servizio fino a 15 gg consecutivi lavorativi, mentre la normativa si limita a considerare ai fini della decurtazione dell’incentivo solo i primi 10gg. Anche su questo argomento, come su altre causali di assenza, la Cgil ha chiesto all’Amministrazione di assumere posizioni a favore dei lavoratori. Ovviamente nulla è stato modificato!

Per l’Area A e l’area B nel contratto sono state inserite anche proposte avanzate dalla Cgil e volte a far riconoscere la professionalità di quei lavoratori che per carenze organizzative e vincoli ministeriali non riescono ad essere inquadrati nelle aree superiori.

Anche la riparametrizzazione dei compensi, legati alla funzione svolta piuttosto che alla qualifica (come attualmente avviene), è stata una mozione più volte presentata dalla Cgil che ha poi portato alla firma di una dichiarazione congiunta finale allegata al ccie, ma condizionata all’ampliamento dei fondi.

L’inserimento nel contratto del principio di condivisione e corresponsabilità della Direzione Centrale e dei Territori negli obiettivi raggiunti è frutto del lavoro della nostra Organizzazione.

La decisione che abbiamo assunto di non sottoscrivere l’accordo, non facile per nessuno di noi, è scaturita dalla valutazione del merito.

La Fp Cgil, quindi, considera l’accordo non adatto ad assicurare né il fondamentale principio di garanzia del salario in relazione alla produttività, né giustizia ed equità nella distribuzione delle risorse, e di non comportare, per questa via, nessun miglioramento per la qualità dei servizi .

Roma, 13 novembre 2009

Il Coordinatore Nazionale Fp Cgil Inpdap
Marinella Perrini

 
 

 
 
 
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