Inpdap: comunicato – materia di missioni

18 Luglio 2011

Comunicato

 
 

I MISSIONARI DELL’INPDAP

Dopo mesi di attesa, la nostra Amministrazione, in cui la paralisi delle attività è stata evitata solo e grazie ai funzionari dell’Istituto che hanno comunque utilizzato il mezzo proprio a proprio rischio e pericolo, è uscita con la circolare n. 21 che integra quanto già disposto con la precedente circ. 12 del 11/06/2010, in materia di missioni.

Diciamo subito che la circolare è una beffa a quei funzionari, tecnici, avvocati, ispettori che hanno tenuto duro in questi mesi, sperando che un briciolo di logica albergasse a livello decisionale e soprattutto di contezza e consapevolezza delle problematiche create dall’applicazione della L. 122 in tema di missioni. Ancora una volta, ma singolarmente in linea con altre decisioni – vedi nuova organizzazione dei servizi – siamo rimasti più basiti che delusi.

Infatti l’Amministrazione, nella circolare, spiega che: … ” la nuova disposizione ( la L. 122 ) non prevede la disapplicazione dell’art. 9 della L. 26 luglio 1978 n. 417 che testualmente dispone : quando particolari esigenze di servizio lo impongono e qualora risulti economicamente più conveniente, l’uso del proprio mezzo di trasporto può essere autorizzato con provvedimento, anche oltre i limiti della circoscrizione provinciale”. Atteso quindi che non vi è stata nessuna disapplicazione, le norme che regolano l’uso del mezzo proprio per l’espletamento di un incarico di missione/trasferta, prevedono che l’autorizzazione all’utilizzo dello stesso venga rilasciata su esplicita e motivata richiesta dell’interessato, limitatamente ai casi in cui l’uso di tale mezzo risulti più conveniente rispetto ai normali servizi di linea, oppure quando l’orario degli stessi sia inconciliabile con lo svolgimento dell’incarico, oppure quando tali servizi manchino del tutto.

Innanzi tutto è bene chiarire che “l’autorizzazione all’uso del mezzo proprio” non è un “favore” dell’Amministrazione al personale incaricato, ma anzi è esattamente il contrario. Difatti è il personale incaricato che garantisce la funzionalità e l’efficienza sul territorio per raggiungere posti o località non serviti da nessun mezzo pubblico ( vedasi tecnici e funzionari per la gestione del patrimonio dell’Istituto o avvocatura) o se anche serviti immaginiamo il risparmio sui tempi e la possibilità di fare più accessi in uno stesso giorno. O immaginiamo ad esempio la necessità di presenziare ad una assemblea condominiale che termina a mezzanotte da parte di un funzionario incaricato a tutela degli interessi dell’Istituto, o di un avvocato che deve presenziare ad una o più udienze con il suo bel carico di fascicoli.

L’approfondimento da parte dell’Amministrazione sul tema in realtà è stata legata all’attesa di una circolare del MEF che testualmente, sulle missioni effettuate con l’utilizzo del mezzo proprio, riporta : ” … In tale ipotesi l’autorizzazione è finalizzata esclusivamente alla copertura assicurativa dovuta dall’Amministrazione in base alle vigenti disposizioni in materia e resta, comunque, esclusa ogni possibilità di rimborso delle spese per l’utilizzo del mezzo proprio”, pur disquisendo in merito ad una non chiara deroga per i servizi ispettivi e le attività di verifica e controllo (come sono qualificabili le attività di direzione lavoro di un cantiere edile?).

Facciamo rilevare l’assurdità di questa posizione, recepita dall’Amministrazione.

Nella circolare 21 sono autorizzato con il mezzo proprio ma si ammette a rimborso, ovviamente senza presentazione di documentazione, il costo minimo previsto per la località oggetto di trasferta dei normali mezzi di linea economicamente più convenienti. L’espletamento dell’incarico viene attestato da un visto rilasciato dalla struttura (sic!) o mediante timbratura nella Sede presso la quale si è svolto l’incarico. Naturalmente non sono protetto da nessuna assicurazione Kasko e se causo dei danni a me o al mio mezzo, mentre mi sto recando in missione, sono fatti miei.

Ma scherziamo?! Se, a causa degli stupidi tagli lineari di Tremonti, nell’interesse esclusivo dell’Istituto, il funzionario deve finanziarlo di tasca sua, rimettendoci ogni volta che esce con il mezzo proprio, e rischiando pure di suo, perché l’Istituto deve risparmiare invece che tagliare su altre spese e costi, mi dispiace ma non è giusto, etico e corretto. Intendiamoci. La L. 122 ha già fatto molti danni ai pubblici dipendenti, bloccando il loro salario per i prossimi tre anni. Nessuno può chiedere loro, in virtù di un senso di responsabilità che il loro Direttore Generale non ha, di pagare di tasca propria costi che sono esclusivamente di interesse dell’Istituto e che realizzano per lo stesso un illecito arricchimento. E’ altrettanto paradossale che risulterà ulteriormente aggravata in termini di impegno e di costi per i soli tecnici incaricati l’attività connessa alla sicurezza nei luoghi di lavoro che questi svolgono e che comporta specificatamente adempimenti in uffici diversi da quelli di servizio: le economie preventivate in bilancio saranno tutte incamerate dall’Inpdap, in palese contrasto con quanto avviene in altri Enti dove l’attività è regolata e compensata con specifico istituto.

Se il Direttore Generale ha più a cuore il rispetto di circolari che niente hanno a che fare con la realtà gestionale di problematiche in capo all’Istituto, tutto può andare in malora. Perché non si può chiedere ad un funzionario, tecnico, avvocato, ispettore quella responsabilità che il tuo Direttore Generale non ha il coraggio di assumersi nell’interesse dell’Istituto. Ci aspettavamo un approfondimento da parte sua di come funzionano le cose in casa nostra, di quali e quanti problemi comporta la gestione del patrimonio, di come è articolato sul territorio, a volte in contesti isolati e lontani chilometri dalla più vicina fermata di autobus, della gestione delle surroghe per i mutui, dei problemi che la gestione delle controversie legali comporta al personale dell’Avvocatura, e non ultimo della consapevolezza che nessuno lucrava su questo tipo di missioni.

Tra l’altro persino il CIV, resosi conto – almeno qualche organo lo fa in INPDAP – dell’impossibilità di gestire il proprio ruolo istituzionale, con apposito ordine del giorno il 26 ottobre scorso ha deciso di andare in deroga alla legge 122 per le missioni. Se ne hanno ravvisato la necessità loro come può un Direttore Generale non rendersi conto del danno che provoca all’Istituto l’appiattimento a norme e circolari lontane dalle vere situazioni che l’Ente è chiamato ad affrontare ogni giorno sul territorio?!

Poi la circolare, in se, è un controsenso. Perché se riconosce la sussistenza di quanto richiamato dall’art. 9 della L. 26 luglio 1978 n. 417 del riconoscimento dell’uso del mezzo proprio qualora …particolari esigenze di servizio lo impongono e qualora risulti economicamente più conveniente ” non si capisce perché non deve essere liquidato come prima. Perché, paradossalmente, con la lettera della circolare 21, l’autorizzazione all’uso del mezzo proprio per l’Amministrazione è sempre più conveniente perché comunque una gran parte dei costi ricade sul dipendente.

Aggiungiamo che vi è l’assurdità del calcolo dei costi con il mezzo economicamente più conveniente. E se devo recarmi in alcuni luoghi – e ce ne sono nella gestione patrimonio – che non sono raggiungibili con mezzi pubblici ( che è poi una delle condizioni per l’uso del mezzo proprio ) che cosa viene rimborsato al dipendente? Niente! Allora qualcuno ci spieghi perché ci dovremmo andare. E poi questa storia del visto è incredibile. C’e da dire che oltre al danno si aggiunge anche la beffa, in quanto il richiesto “visto rilasciato dalla struttura” dimostra che il padre putativo che sta dietro alla circolare 21, non conosce assolutamente le realtà in cui operano le strutture delle Consulenze. E’ pensabile che un avvocato richieda il visto al giudice o al cancelliere dopo avere presenziato in aula? E un tecnico che opera per una D. L. su un cantiere a chi la richiede al responsabile della Ditta appaltatrice? E con riferimento alle assemblea condominiali succitate, all’Amministratore di condominio? O in caso di incarico per redigere una perizia in caso di surroga è l’iscritto che rilascia il visto ? Bella dimostrazione di fiducia che l’Amministrazione ripone nei confronti del proprio personale.

E’ semplicemente una disposizione ridicola e priva di senso.

Inoltre, a riflettere bene, queste problematiche hanno origine da una questione che è quella legata al modello organizzativo che questa Amministrazione si è dato. Nel momento in cui si è deciso di operare non a livello provinciale (vedi INPS) ma a livello regionale ( e peraltro anche in modo molto limitato) la struttura è costretta a muoversi su tutto il territorio nazionale. La riduzione della pianta organica operata a suo tempo per le Consulenze (forse per compensare quella della Dirigenza) sta producendo i suoi effetti. Ma comunque, se è vero che un Dio esiste, i nodi sono venuti al pettine!

Va bene che i dipendenti devono sentire la mission dell’Istituto. Ma missionari pro domo Inpdap proprio no. Non per un vertice a cui invece scopriamo ogni giorno una miopia e carenza di vision istituzionale.

Roma, 16 Novembre 2010

Il Coordinatore Nazionale FP CGIL Inpdap
Marinella Perrini

 

 
 
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