INPDAP: comunicato – patrimonio immobiliare

18 Luglio 2011

Comunicato

 
“…Ai posteri l’ardua sentenza”!

 

A ripercorrere le tappe più significative delle vicende del Patrimonio immobiliare Inpdap, ci si accorge immediatamente che non si è trattato di un affare né per l’Istituto, né per i contribuenti iscritti alle casse proprietarie, né per i lavoratori:

– Dopo la nascita dell’Inpdap, tutto il patrimonio degli enti sciolti (acquistato A PREZZO DI MERCATO con i versamenti previdenziali dei dipendenti pubblici a garanzia delle pensioni future) viene affidato ad alcune società esterne “di gestione” che ricevono l’incarico di fare manutenzione e riscuotere gli affitti delle case. La gestione fallimentare è subito evidente e il costo sostenuto per il patrimonio invece di diminuire aumenta tanto che l’Istituto ritiene più economico tornare alla gestione diretta.

A TUTT’OGGI E’ IN CORSO UN CONTENZIOSO MILIONARIO CON ALCUNE DI QUESTE SOCIETA’.

– Nel frattempo l’operazione di cartolarizzazione fa in modo che a una società appositamente costituita ( la SCIP) siano ceduti tutti gli immobili, ed i crediti da essi derivanti, in cambio di un prezzo di cessione pagato tramite l’emissione di titoli, rimborsati con i ricavi ottenuti sempre dalla gestione dell’attività di dismissione.

VALE A DIRE CHE I TITOLI CHE LA SCIP HA EMESSO SONO RISCATTATI SEMPRE DALL’INPDAP.

– A questo punto, però, anziché essersi risolto, il problema del patrimonio si aggrava, dovendo l’Inpdap farsi carico non solo della gestione diretta, ma anche di tutta l’operazione di dismissione che grava esclusivamente sui lavoratori e sull’organizzazione dell’Ente.

– I lavoratori dell’Istituto vivono anni difficili, con ritmi di lavoro pesantissimi, solo parzialmente remunerati dai premi di produttività, mentre, dal canto suo, la SCIP rimane un fondo privo di organizzazione fisica ma (….per fortuna!) in grado di conferire incarichi di consulenza.

– Come se non bastasse SCIP 1 arriva anche SCIP 2 e con l’ultimo decreto “mille proroghe” il Governo stabilisce la restituzione di tutto l’invenduto agli Istituti previdenziali, ovviamente dietro restituzione del valore dei titoli emessi che non è stato possibile finanziare con la dismissione.

L’INPDAP RIACQUISTA I SUOI IMMOBILI E AD UN PREZZO DECISAMENTE PIU’ ELEVATO DI QUELLO DEL CONFERIMENTO.

Comprare immobili non è stato un investimento vantaggioso!

Perché, allora, se ne continua a parlare come di un’ attività strategica da riprendere e sviluppare?

Non sarà che in questo momento di magra del mercato immobiliare i soldi dell’INPDAP possono servire a risollevare il morale ….e la tasca dei furbetti del quartierino di turno?

Roma 18/3/2009

IL COORDINATORE NAZIONALE FP CGIL INPDAP
Marinella Perrini

 
 
 

X
Questo sito usa i cookie per offrirti la migliore esperienza possibile. Procedendo con la navigazione sul sito o scrollando la pagina, accetti implicitamente l'utilizzo dei cookie sul tuo dispositivo. Informativa sull'utilizzo dei cookie Accetto