Inpdap: comunicato – rilevazione delle competenze

18 Luglio 2011

COORDINAMENTO NAZIONALE INPDAP

 
RILEVAZIONE DELLE COMPETENZE. FORMAZIONE TEMPO ZERO

Sulla rilevazione delle competenze le preoccupazioni sono tante e hanno il sapore di un rapporto difficile tra personale e Amministrazione.

Quando, qualche anno fa, partì il Change Management, di cui la rilevazione è figlia, l’obiettivo era quello di dotare l’Amministrazione di uno strumento in grado di promuovere una cultura di gruppo che interpretasse costruttivamente il progetto organizzativo dell’Istituto.
In quell’ottica la rilevazione assumeva un’importanza strategica in quanto rappresentava per i lavoratori la possibilità di incidere direttamente sul piano formativo dell’Istituto e di ottenere una formazione mirata, di elevata qualità e in grado di influire sugli assetti organizzativi preesistenti.
Attraverso la ricognizione delle famiglie professionali, poi, l’Istituto avrebbe potuto realizzare percorsi di sviluppo più duttili ed adeguati alle specifiche professionalità esistenti.

Oggi, che però la rilevazione si innesta in un sistema professionale compromesso in larga parte da un concetto di ” premialità” ottuso e paralizzante, come è quello della riforma Brunetta, dubbi e perplessità circa l’impiego di questo strumento sembrano tutti legittimi.

Al tavolo nazione la Cgil ha espresso forti riserve sull’utilizzo della rilevazione e sulle sue modalità di gestione da parte dell’Amministrazione.
Il contesto, infatti, non è favorevole e, i lavoratori sentono incombenti cambiamenti gestionali non condivisi, a cominciare dall’introduzione del sistema di valutazione con tutti gli annessi e connessi relativi al salario accessorio.
Ed è chiaro che l’attribuzione del ruolo e del livello di seniority, dopo la validazione del dirigente, sicuramente desta preoccupazioni se costituisce la base per la verifica della rispondenza dei risultati raggiunti alle aspettative di quel livello di seniority.
Altre perplessità, sono poi legate alla possibile incongruità tra il livello di seniority raggiunto e l’incarico ricoperto, soprattutto se si tratta di responsabilità di processo. Non sono chiare, in questi casi, le conseguenze e gli effetti sulla posizione organizzativa.

Se, però, l’obiettivo della rilevazione è, come peraltro affermato nell’ultima nota del Direttore Generale, la ricognizione del fabbisogno formativo espresso dai lavoratori, è evidente che la naturale conseguenza dell’intera operazione non potrà che essere esclusivamente un percorso contrattato, di formazione a tappeto per tutto il personale volto a colmare le lacune esistenti, anche con riguardo ai comportamenti organizzativi richiesti in base all’incarico ricoperto.
Una formazione “tempo zero”, che permetta a tutti i lavoratori di partire con gli stessi strumenti e alle stesse condizioni verso uno programma di sviluppo professionale equo e trasparente non può che essere condivisa dalla CGIL.
Diversamente, qualora l’Amministrazione si proponga di raggiungere con questa rilevazione qualunque altro obiettivo, la CGIL è pronta a mettere in discussione l’intero sistema.

Il Coordinatore Nazionale FP Cgil Inpdap
Marinella Perrini

Roma, 11/02/2010

X
Questo sito usa i cookie per offrirti la migliore esperienza possibile. Procedendo con la navigazione sul sito o scrollando la pagina, accetti implicitamente l'utilizzo dei cookie sul tuo dispositivo. Informativa sull'utilizzo dei cookie Accetto