Inpdap: comunicato -Quando il diritto di sciopero è messo in discussione da un sindacato…

18 Luglio 2011

Comunicato

Quando il diritto di sciopero è messo in discussione da un sindacato

In un comunicato del 25 giugno la CISL ha messo in discussione l’opportunità del riuscitissimo sciopero indetto dalla CGIL nell’azione di contrasto alla Manovra di finanza pubblica che ci taglia fondi, salario e carriere per un intero triennio.

Che una considerazione del genere venga dall’Amministrazione potevamo pure aspettarcelo, ma da un Sindacato è un fatto gravissimo, mai visto e per lo meno assurdo, considerati gli anni di lotta e di sangue che ci sono voluti affinchè ci fosse la libertà di sciopero, affinchè questa libertà fosse garantita dalla nostra Costituzione, affinchè il dissenso dei lavoratori potesse essere liberamente organizzato e di massa e quindi più visibile e contrattualmente più forte.

La nostra Cgil vive così la Democrazia e così la vivono le centinaia di lavoratori dell’Inpdap che hanno liberamente scioperato il 25 giugno e quelli delle Regioni il cui sciopero è previsto per il 2 luglio!
Ed è anche chiaro che il dissenso non è fine a se stesso e che un programma alternativo alla Manovra la Cgil ce l’ha (è strano che la Cisl non ne sia informata, comunque può consultarlo su internet) e viene proprio dai lavoratori e dal lavoro e vuole fonti di entrata nel Bilancio dello Stato più eque e distribuite, in concreto e non solo sulla carta, a carico dei redditi più alti e delle rendite da capitale.

La domanda, allora, non è perché lo sciopero, ma perché NO? Perché, invece, una supina condivisione della Manovra? Perché una cieca difesa dei provvedimenti governativi che ci stringono sempre di più la corda intorno al collo, come Organizzazioni Sindacali e come lavoratori del Pubblico Impiego?

Quando il diritto di sciopero è messo in discussione da un sindacato, non sarà forse che quel sindacato ha smesso di fare sindacato e riduce la miglior difesa all’attacco delle altre OO.SS?

Solo così si può comprendere perché – sempre nel comunicato del 25 giugno che sembra più uno stantio resoconto dell’azione dell’Amministrazione che un documento di rivendicazione di diritti- la Cisl da sindacato diventa Santa Inquisizione e attacca, tra l’altro prendendo grosse cantonate, le posizioni della Cgil senza nessun altro obiettivo se non quello di gettare discredito sull’operato della nostra Organizzazione.
Nel merito quindi è doveroso fare poche, ma essenziali, precisazioni:
1) Sull’acconto la Cgil non chiede, ma pretende per tutti i lavoratori, l’integrale pagamento dell’acconto e sicuramente NON come dettato dal CCIE 2009 (per nulla condiviso dalla nostra Sigla!) che prevede uno storno del 10% su un fantomatico progetto qualità da corrispondere a saldo, ovvero a marzo 2011. Perché se così fosse la mancata corresponsione del 10% sull’acconto si ripercuoterebbe negativamente sulla retribuzione del 2010 e, quindi, sulla retribuzione dei successivi tre anni.
La Cgil vuole l’integrale pagamento di tutto l’acconto come nei precedenti contratti che ha firmato!
E se serve a garantire un maggiore livello retributivo ai lavoratori per i prossimi 4 anni, questa SI che per la Cgil è una pregiudiziale su cui battersi senza sconti a nessuno!

2) Per quanto riguarda gli sviluppi economici, nel tentativo di giustificarsi la Cisl fa molta confusione.
Infatti, lo scorrimento della graduatoria per il 2009 è previsto dalla Circolare sui Concorsi che è frutto di un accordo con TUTTE le OO.SS. Anzi, proprio in virtù di quell’accordo, quando il fondo del 2009 è tornato tagliato dai Ministeri Vigilanti di ben 3.5 milioni e l’Amministrazione ha proposto di togliere queste risorse proprio dai concorsi (e, in particolare, eliminando la possibilità di uno scorrimento in conto anno 2009), nessuna Organizzazione Sindacale avrebbe dovuto firmare il CCIE 2009.
Nel 2009, invece, le risorse sono state tagliate e con la firma del CCIE 2009 la Cisl, come tutte le altre sigle che hanno firmato, ha avallato l’eliminazione dello scorrimento.
In questo contesto solo la Cgil, per non lasciare i lavoratori in balia di una manovra che per i prossimi 4 anni impedisce gli sviluppi economici, ha chiesto all’Amministrazione di pensare con responsabilità ad uno scorrimento in conto 2010 e a nuovi sviluppi sempre in conto 2010.

Queste sono proposte CONCRETE a tutela dei lavoratori dell’INPDAP, e non travisano i fatti.

Un invito a tutte le OO.SS. dell’Inpdap è d’obbligo e nasce dalla convinzione che questa guerra fratricida tra Organizzazioni Sindacali faccia solo ed esclusivamente gli interessi di chi vuole i lavoratori indifesi e divisi: dobbiamo superare le differenze ideologiche e i divismi personali se vogliamo trovare sulle questioni che riguardano l’Istituto le intese e la forza che i lavoratori si aspettano dal Sindacato, tutto.

Roma, 1/7/2010

Il Coordinatore Nazionale FP Cgil Inpdap
Marinella Perrini

 
 
 
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