Inpdap: comunicato “Varato il piano industriale”

18 Luglio 2011

Comunicato

 

VARATO IL PIANO INDUSTRIALE

 

Con una discussione tutta interna all’alta dirigenza dell’Istituto, è stato redatto e varato ( …. non proprio definitivamente visto che già ci hanno fatto sapere che sarà soggetto a modifica!) il ” piano industriale” dell’Inpdap 2009-2011.

E’ un progetto triennale in cui sono previsti profondi cambiamenti dell’attività istituzionale, del ruolo, dell’organizzazione dell’Istituto: nel 2011 l’Inpdap sarà un’azienda che eroga ( o vende?) servizi integrati tramite i suoi consulenti ad una platea più ampia e diversificata di iscritti.

PECCATO che parli di azienda e non di ente pubblico.
PECCATO che sia completamente privo di un’approfondita analisi dei tempi, dei modi e dei costi delle azioni declinate.
PECCATO che preveda nuove attività e competenze a fronte di tagli alle spese di funzionamento e di tagli al personale.

Cosa c’entra la competitività dell’azienda sul mercato con un Istituto che non ha scopo di lucro, non è in regime di concorrenza, eroga servizi garantiti dalla Costituzione? I redattori del “piano” conoscono intenzioni ancora inespresse di questo Governo o hanno semplicemente tentato di adeguarsi alla moda del momento utilizzando termini e strumenti che con un Ente pubblico, con un servizio pubblico, con lo Stato Sociale di questo Paese, non hanno nulla in comune?

Cosa significa che dall’Istituto si stacca un fondo patrimoniale a gestione autonoma, con scopo di lucro, in cui è destinata a confluire, per essere reinvestita, una parte delle entrate dell’Istituto? Dove finisce la redditività di questi investimenti? Viene reinvestita nel fondo o torna alle casse della …holding, consorella o consociata… Inpdap? O forse i proventi sono destinati alle casse di altre società come la Scip?

Dovrebbe aumentare l’offerta di servizi fruibili e gli utenti di riferimento. Ma una parte dell’attività creditizia dovrebbe venire completamente affidata a banche e finanziarie, con l’unico onere, per l’Istituto, della copertura del differenziale tra tasso agevolato e tasso di mercato; e si prevede lo sviluppo di una non meglio definita attività di consulenza, soprattutto in tema di previdenza, che non ha molto a che fare con l’attuale sistema previdenziale il quale, per il momento, non è passibile di scelta.
Dove sono le stime dei costi per ogni singola operazione prevista?
Come sono ricavati i “risultati attesi” evidenziati dal “piano”? Sono al netto o al lordo dei costi delle consulenze che continuano ad imperversare?
Quando parte a regime la valutazione dei dirigenti sui risultati?
E’ mai possibile continuare a limitare l’indagine ai risultati ottenuti senza preoccuparsi di mettere in piedi un sistema che, fotografando lo stato attuale delle attività dell’Istituto, delinei un possibile percorso di miglioramento per il futuro?Dove sta l’attività di risk management, questa si utile non solo nelle aziende private?

E che significa riduzione del costo del personale?
Come si può pensare di aggiungere competenze, attività, specializzazione e di ridurre contemporaneamente il numero dei dipendenti? Anche questa è una nostalgica brunettata?
Ben venga la meritocrazia, soprattutto se non si tratta solo di una bella petizione di principio e significa concretamente dare un taglio alle clientele (a tutti i livelli!). Ma dove è la valorizzazione delle professionalità acquisite? Certo non nell’obiettivo della coerenza dei comportamenti e men che meno nella valutazione della performance che lungi dal voler essere una cosa seria si limita alle faccine senza appello di un’utenza ignara che le incapacità raramente risiedono nell’impiegato al front office!

Se si deve mutuare qualcosa dal privato, non sarebbe meglio servisse per migliorare lavoro e servizi, piuttosto che per snaturare le funzioni dell’Inpdap?

Queste sono solo alcune domande che la Cgil ha per i vertici dell’Istituto e sollecita, quindi, un incontro urgente tra OO.SS. e Amministrazione su questi argomenti e gli sviluppi futuri.

Roma, 31 marzo 2009 
 

Il Coordinatore Nazionale Fp Cgil Inpdap
Marinella Perrini

 
 
 

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