Inpdap: documento del coordinamento regionale Umbria

18 Luglio 2011

Documenti dai territori

FP CGIL COORDINAMENTO UMBRIA  

Carissimi colleghi e colleghe, ancora una volta il pubblico impiego viene mortificato da questo governo, in un recente passato, con la scusa dei fannulloni, trasmettendo un messaggio ai cittadini che non corrisponde a verita’ ed offendendo la dignita’ di tutti i lavoratori; infatti, si e’ cercato di identificare il sistema pubblico con il lavoratore pubblico e quindi, in realta’, l’odio contro il sistema pubblico, perche’ e’ un sistema inefficiente, perche’ costa troppo, perche’ fa pagare le tasse, trasferendo l’odio dei cittadini verso il lavoratore pubblico considerandolo fannullone e responsabile delle inefficienze della pubblica amministrazione, usando piu’ volte un linguaggio rozzo ed elementare contro gli stessi dipendenti, tutto questo allo scopo di tagliare risorse e personale.

Ma, tutto questo non e’ stato sufficiente, allora oggi dobbiamo ancora una volta subire un altro provvedimento che blocchera’ le retribuzioni di tutti i dipendenti pubblici per quattro anni, affermando, il governo stesso, che non opera riduzioni, a differenza di altri paese della comunita’ Europea che li hanno ridotti, dimenticandosi che le retribuzioni dei dipendenti pubblici italiani sono i piu’ bassi d’Europa e che un ulteriore taglio avrebbe fatto sprofondare nella povertà, in aggiunta di quelle già esistenti, centinaia di altre famiglie,
riducendo i consumi ulteriormente.

I sacrifici li abbiamo gia’ fatti ormai da decenni e li stiamo facendo tutt’oggi, e per il futuro saranno ancora piu’ grandi visto che con legge Brunetta gli organici al 30/06/2010 dovranno essere ridotti del 10%.

La manovra di questo governo di 24 miliardi di euro in due anni non e’equa, si parla di riduzione di retribuzioni dei dirigenti pubblici e alti funzionari dello Stato del 5% con una retribuzione da 90.000 euro a 150.000 euro e oltre del 10%, ebbene cari colleghi e colleghe questo non è un sacrificio per chi ha una retribuzione cosi’ alta, questo e’ undovere, per un paese che sta’ attraversando una crisi; e poi non si capisce perche’ solo i dirigenti pubblici e non quelli privati, le retribuzioni milionarie erogate ai dirigenti privati di tante industrie non fanno parte della ricchezza di questo paese?

Si sente anche dire che non si aumenteranno le tasse e non si metteranno le mani in tasca ai cittadini ed anche qui viene un profondo senso di amarezza perche’ sappiamo tutti che metteranno le mani e altro, perche’ i tagli ai Comuni e alle Regioni, faranno automaticamente aumentare le tasse o in alternativa, tagliare i servizi , nessuna misura e’ stata presa per quanto riguarda le pensioni milionarie.

Tutto questo e’ ingiusto, pensare che abbiamo rappresentanti politici che con imprenditori fanno aumentare i prezzi degli appalti per poi farsi regali milionari e’ davvero triste e questo fa pensare subito, come si puo’ essere rappresentati da tali personaggi; quale prospettiva potremo dare ai nostri figli con un sistema tale.

Questa politica non e’ in grado di governare una Nazione, preferiremmo tutti che le sorti del nostro paese siano affidate a persone semplici, oneste, persone che sentono di appartenere con dignita’ e responsabilita’ a questa repubblica.

Non siamo noi dipendenti pubblici con uno stipendio medio basso a risolvere questa crisi, una crisi che la CGIL denuncia ormai da 2 anni, ma che il Governo nell’indifferenza generale ha coperto con una coltre di rassicurazioni e bugie fino a pochi giorni, affermando che in europa l’Italia stava meglio di tutti. Oggi il Governo scopre che siamo in una situazione critica al punto di dover scaricare con violenza sui redditi medi la risoluzione dei loro errori, ebbene le misure che potevano essere prese in tempo oggi risulteranno difficili da raggiungere e mi riferisco alla lotta all’evasione fiscale che ammonta secondo statistiche ad oltre cento miliardi di euro, con lo scudo fiscale sono rientrati 95 miliardi di euro con una tassazione al 5% mentre, dipendenti e pensionati pagano la crisi e i disoccupati continuano a non trovare nessuna possibilita’ di inserimento nel mondo del lavoro.

I consumi con questo sistema non aumenteranno e continueremo a pagare duramente se non si cambia metodo.

Sono state prese misure anche sulle pensioni di invalidita’ e oggi per avere diritto a un assegno di invalidita’ si e’ passati dal 75% all’85% e tutto questo solo per far pagare, anche alle persone con gravi problemi di salute, le storture del passato.

Sulle pensioni i soggetti che a decorrere dall’anno 2011 maturano il diritto all’accesso al pensionamento il trattamento pensionistico sara’ erogato dopo 1 anno.

Siamo un paese diviso nella politica e nel sindacato e questo ci rende tutti piu’ deboli mentre, e’ in questi momenti che ci vuole unita’, invece si continua a fare accordi di nascosto tra questo Governo, Cisl e UIl, escludendo parti importanti di questo paese e si continua a fare decreti legge senza riconoscere il Parlamento come Organo Sovrano. Di conseguenza i provvedimenti non vengono discussi, nemmeno in momenti dove ci sarebbe bisogno della collaborazione di tutti, annullando di fatto la democrazia di questo Paese.

La politica ha un costo enorme e non conosce nè crisi nè cassa integrazione ed è ora di cambiare dando un messaggio di correttezza e responsabilita’ ed è in questi momenti che si dimostra di essere veri politici e di avere dignita’.

La democrazia conquistata con le lotte dei nostri padri e delle nostre madri, oggi c’e’ solo sulla carta ma, non nei comportamenti; l’informazione è il cuore della nostra democrazia, e lo stato ha il dovere di farla funzionare per informare i cittadini e non di offuscarla e gli uomini politici e tutti coloro che svolgono incarichi pubblici devono accettare tutto questo, perche’ quando si amministrano soldi che appartengono a tutti i cittadini essi devono sapere
come questi vengono spesi, se ogni persona che ha un ruolo pubblico lo fa con onesta’; sicuramente non ha nulla da temere.

l’art. 2 della Costituzione recita (La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalita’, e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarieta’ politica, economica e sociale).

l’art. 1 dello Statuto del Lavoratori Legge 300/1970 recita Liberta’ di opinioni: i lavoratori,senza distinzione di opinioni poltiche, sindacali e di fede religiosa, hanno diritto, nei luoghidove prestano la loro opera, di manifestare liberamente il proprio pensiero, nel rispetto dei principi della Cosituzione e delle norme della presente legge.

Per quanto riguarda le questioni interne dell’INPDAP naturalmente ci si scontra con una riforma che ignora completamente il lavoro mi riferisco alla legge 133/2008 e 150/2009 e lascia tutti i dipendenti caricarsi di lavori aggiuntivi al fine di dare una corretta e puntuale prestazione agli iscritti.

Con la nuova normativa sulla contrattazione, di fatto si elimina la contrattazione integrativa sull’organizzazione del lavoro e, per questa via, il potere d ‘intervento delle RSU, che invece va difeso e riconquistato.
Le suddette leggi non sono state concepite per migliorare il lavoro ma, soltanto per punire i lavoratori, piuttosto che motivarli per lavorare meglio per il bene della collettivita’.

Abbiamo un nuovo sistema informativo che oggi e’ ancora incompleto e che pertanto le inefficienze e la poca conoscenza dello stesso dato i tempi ridotti che hanno accompagnato la messa in opera dello stesso si aggiungono ai carichi di lavoro dei dipendenti mettendo a forte rischio il pianificato se non si chiede una rivisitazione dell’attivita’ dello stesso pianificato.

Pertanto e’ opportuno che l’amministrazione affronti seriamente una stagione di formazione piu’ seria di quanto lo sia stata fino a questo momento.

Sicuramente ci sara bisogno di rivedere i carichi di lavoro anche in considerazione della territorializzazione delle funzioni prevista dalle ultime circolari INPDAP del 2009 per quanto riguarda le direzioni regionali che saranno chiamate ad una maggiore autonomia sui centri di costo di secondo livello che comportera’ una attivita’ sul territorio piu’ approfondita che misuri la dotazione organica, il numero dei lavoratori per sede, in base al bacino d’utenza.

Per concludere tutto va nella solita direzione: far pagare ai lavoratori, ai pensionati, ai piu’ deboli e cittadini onesti la crisi, per questi motivi la CGIL INPDAP esprime profonda contrarieta’ a questa manovra che non risolve i problemi strutturali di questo paese, ma li aggrava.

COORDINATORE REGIONALE CGIL INPDAP
(Circelli Rocco)

 
 
 

 
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