Inpdap: Relazione del Coordinatore uscente Fp Cgil Nazionale Camillo Linguella

18 Luglio 2011

Relazione del Coordinatore uscente Fp Cgil Nazionale Camillo Linguella

 

Alle Lavoratrici e ai Lavoratori
INPDAP

La Federazione Nazionale FPCgil, nel corso dell’assemblea Nazionale Cgil Inpdap del 27 novembre 2008, ha nominato Marinella Perrini Coordinatrice Nazionale avvicendando Camillo Linguella per scadenza di mandato.

Ringraziando Camillo per il lavoro svolto e destinandolo ad altri incarichi nazionali, formula i sui migliori auguri di buon lavoro alla nuova Coordinatrice.
Roma, 2 dicembre 2008

Il Segretario nazionale FPCGIL
Funzioni Centrali e Agenzie Fiscali
(A.Garzi)

 

 
Sintesi della relazione del Coordinatore uscente all’Assemblea Nazionale Cgil Inpdap del 27/11/2008

Care compagne e cari compagni,
lavoratrici e lavoratori tutti,

Viviamo un momento di grande attacco al sindacato e alla Cgil perché esso non rinuncia al diritto/dovere di fare accordi collettivi: Senza accordi collettivi c’è l’arbitrio, il sopruso, la vittoria delle lobby. Perciò questo momento dobbiamo continuare a combattere contro l’odio, l’astio, l’acredine di chi sentendosi investito di sacro furore vorrebbe annientare tutto quello che sa di sinistra e di sindacato. Sappiamo benissimo che non sono i fannulloni che bloccano la P.A., tolti i quali per incanto tutto funziona con precisione elvetica. Questo non basta ad assolverci, perchè sappiamo che la colpa va distribuita in proporzioni diverse fra noi, la dirigenza ed il potere politico. L’attuale modello della PA non ce lo siamo inventati noi, semmai tutti i nostri tentativi di modernizzazione sono stati sempre frustrati. Per il popolo di “Amici”, “la Talpa” e “il Grande Fratello” c’è bisogno di avere a disposizione un nemico da aggredire senza tante storie. A questo si accompagna una certa visione politica della delega diretta dell’esercizio del potere, vaga quanto omnicomprensiva di cui si è accaparrata lo schieramento vincente delle ultime elezioni: “il popolo mi ha votato e faccio come voglio”, visione favorita dai grandi giornali, dall’opinione pubblica da essi condizionati e nonché da un’opposizione parlamentare debole quanto evanescente. Conseguentemente non si ammettono altri soggetti sociali di rappresentazione di interessi intermedi, se non come meri esecutori delle proprie decisioni. In sintesi lo scontro in atto fra governo e alcuni suoi esagitati ministri e la Cgil è tutto qui. Da una parte c’è la Cgil che vuole rimanere agente contrattuale, dall’altra altre organizzazioni che hanno scelto di svolgere un ruolo di collateralismo puntando a riedizioni più funzionali del Patto dell’Italia ed degli Enti Bilaterali.
Ora noi qui per la parte che ci compete, ricordo che siamo da sempre impegnati a volere una PA moderna, efficiente ed efficace, prima ancora di Ichino e Brunetta, basta ricordale l’inattuato Memorandum sul lavoro pubblico. Penso però che dobbiamo rinfrescarci le idee sul significato di efficienza ed efficacia, se non diventano parole senza senso come continue giaculatorie.
L’Efficacia è il raffronto fra risultati concreti rispetto agli obiettivi stabiliti. Se si stabilisce 100 si è efficaci se il 100 viene raggiunto.
L’efficienza è il raffronto fra risorse impiegate e risultati conseguiti. Se si investono 1500/1600 euro in un progetto locale per avere due pratiche in più si è inefficienti, il gioco non vale la candela. Banalmente su questa valutazione sono stati operati i tagli agli incentivi. Al di là della battaglia politica in atto per la loro restituzione, perché non c’è ancora nessuna legge che li ripristina, sull’efficienza noi ci abbiamo riflettuto molto, già a partire dall’individuazione dei progetti locali che abbiamo appena definito. Tuttavia vuoi per il ritardo con il quale è stato firmato il Ccie 08, vuoi per la rabbia a causa degli attacchi ingiustificati, non siamo stati capaci di introdurre elementi di novità sostanziali. In tutti i documenti e piattaforme affermiamo convinti, di essere contro i “pagamenti a pioggia”, poi nella realtà non facciamo niente in questa direzione. Risolta la questione del salario accessorio dovremmo essere in grado di individuare le linee prioritarie e differenziali per i prossimi progetti locali . Che so dare più soldi alla progetto riscatti e ricongiunzioni e meno alla sistemazione archivi. E all’interno di un progetto dare di più a chi fa di più.

CCIE 2008

Poche cose sul contrato integrativo 08 se non che è un contratto ponte in attesa degli eventi. Tuttavia nonostante ciò ci siamo sforzati di potenziare i nostri servizi istituzionali anche in termini di soddisfazione dell’utenza. Per noi la customer satisfation non è uno slogan in inglese pronunciato male ma è una ineludibile esigenza. Noi vorremmo che già dall’anno prossimo, assieme al verificarsi delle condizioni che rendano possibile gli sviluppi professionali, avviare un progetto della valutazione dell’apporto individuale in un quadro di valutazione complessiva così come abbiamo avviato a fare sperimentalmente con i dirigenti e misurare il gradimento dei cittadini.
Fra breve ci si troverà a discutere sulla programmazione del 2009. Essa è stata avviata a maggio del corrente anno, prima del decreto legge 112, in base agli indirizzi del Civ, al personale in servizio e alle risorse economiche messe in campo. E’ ovvio che rimane un capitolo aperto, nel senso che in caso di malaugurata sorte avversa, essa dovrà essere rivista al ribasso con nocumento non solo nostro ma anche per i cittadini.
Pertanto noi in questo momento non possiamo prendere nessun impegno in nessun senso.

Interinali

E’ innegabile che gli interinali costituiscano una risorsa insostituibile per l’Ente e noi ci battiamo per la loro stabilizzazione. Grazie alla nostra battaglia l’Inpdap ha predisposto un bando di concorso la cui autorizzazione è stato uno degli ultimi atti del precedente governo. Il bando è attualmente alla Funzione pubblica e spero che non passi per le mani del ministro. In esso è previsto un punteggio aggiuntivo per gli interinali in proporzione agli anni di lavoro effettuati da noi e serviranno per coprire i posti vacanti in organico nelle varie sedi d’Italia.

Riorganizzazione Inpdap

Il Commissario straordinario ha effettuato una riorganizzazione dell’Ente poco soddisfacente, anche se ha accolto la nostra proposta di istituzione delle Direzioni Regionali. Essa mantiene un modello macrocefalo, un numero di Direzioni Centrali ancora troppo squilibrato rispetto al territorio, con un intersecarsi di competenze che alla fine saranno paralizzanti per la speditezza dell’azione amministrativa.
La Cgil è del parere che la soluzione adottata dall’Amministrazione debba essere radicalmente rivista adeguando l’ente alle effettive necessità funzionali. In ultimo è indispensabile che l’attuale regolamento per l’accesso alla Dirigenza Generale venga aggiornato e venga reso tassativo, e magari cogliere quest’occasione per definire anche i criteri di accesso alle Direzioni Regionali di secondo livello.

Il rinnovamento

In un’altra occasione sempre a proposito di rinnovamento, ho fatto ricorso alla metafora del Tevere, il fiume è sempre lo stesso ma l’acqua cambia continuamente. La Conferenza di Organizzazione nazionale di maggio scorso a Gallipoli, ha stabilito criteri condivisi di ammodernamento delle nostre strutture, deliberando coraggiosamente di porre in essere un salto generazionale per avere un radicale rinnovamento, che si sapeva non pacifico né indolore per la generazione di mezzo. Una scelta necessaria per adeguare il sindacato alle nuove sfide, senza togliere nessun merito a tutte le compagne e compagni che hanno contribuito tanto a tenere alto il vessillo della Cgil.
All’Inpdap il rinnovamento comincia da me. I due mandati statutariamente previsti più una ampia prorogazio sono volati via in un niente. Personalmente se dovessi dire che la cosa non mi dispiace, sarei un bugiardo.
Abbiamo fatto un buon lavoro. Tre elezioni di RSU ci danno un ruolo consolidato di rappresentanza di circa un quarto del personale. Sicuramente potevamo fare meglio. Anzi, ora senza me certamente sarà così. Consentitemi qualche ringraziamento. Innanzitutto ringrazio tutte le lavoratrici ed i lavoratori dell’Inpdap, poi le nostre iscritte ed i nostri iscritti, gli eletti delle Rsu e i responsabili dei Comitati degli Iscritti sui quali incombe il maggior onere del lavoro sindacale . Ringrazio i compagni della Federazione, le compagne ed i compagni della Delegazione Trattante. Ringrazio quelli che hanno condiviso le mie idee, pochi, e quelli che no, molti, ma che mi hanno avversato di fronte e lealmente. Perciò sento di dovere ringraziare anche i rappresentanti aziendali di Cisl, Uil e Cisal nonché tutta la Delegazione trattante dell’Inpdap.
Voglio scusarmi con coloro ai quali sono sembrato più un nemico che un sindacalista, come i postali per esempio e li voglio rassicurare, che se in questo sfasciato quadro politico ci sarà un margine di ristabilimento dei loro eventuali diritti, la Cgil tenterà ancora di farlo, come per tutti coloro che hanno avuto o pensano di aver avuto un inquadramento sbagliato .
La linea di fondo sulla quale ho cercato di impostare la mia azione e che spero sarà continuata, è stata quella di mitigare il garantismo a tutti i costi e dell’egualitarismo indifferenziato, puntando alla valorizzazione dei gruppi organizzativi ma anche al merito individuale all’interno di essi. L’Inpdap come neo ente ci ha offerto la possibilità di costruire una moderna organizzazione aziendale di servizi e la Mappa della Trasformazione che dovrebbe andare a regime nel 2009, benché derisa da molti, benché veicolo di molte consulenze non sufficientemente vigilate, ma questo non era un compito che spettava a noi, si inquadra in questo scenario. Io mi ascrivo il merito di aver spinto l’Amministrazione su questa strada, dalla quale sono scaturiti i tempi medi di lavorazione, l’organizzazione uniforme delle sedi, gli indicatori di efficientamento e di omogeneizzazione e solo per questo noi dovremmo aver il ripristino del salario accessorio senza tanto discutere.
Se richiesto darò il mio contributo, ma preferisco non essere né una presenza invadente ed ingombrante, né un convitato di pietra. Svolgerò altri incarichi per la Federazione Nazionale, della qual cosa io li ringrazio. Tuttavia io sono sempre dell’avviso che la Cgil si può servire anche da semplice iscritto.

Un abbraccio e un fraterno saluto a tutti.
Camillo Linguella

Roma, 1/12/2008

 
 

 
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