Da settembre, tutte le pensioni degli insegnanti passeranno nel SIN (Sistema Informatico in Rete), ma il nuovo sistema, costato oltre 340 milioni di Euro, non è ancora in grado di garantire la buona riuscita delle pratiche.
La Fp-Cgil informa tutti i cittadini, le istituzioni, le forze politiche e il Governo che le lavoratrici e i lavoratori dell’Inpdap sono in stato d’agitazione.
Si tratta di un’azione di responsabilità che, chi lavora da anni in questo Istituto, trova indispensabile rispetto alle condizioni in cui verte l’Inpdap.
I lavoratori sono seriamente preoccupati che le difficoltà riscontrate sul lavoro, le mancate risorse relative al CCIE-2010, il rischio della cancellazione dei concorsi giuridici già banditi e di quelli economici banditi per il 2010, lo scarso ricambio di personale, le incapacità e le ingenuità gestionali dei manager e degli Organi, si rifletteranno inevitabilmente sull’utenza.
La tecnostruttura dell’Istituto, al contrario, sembra non preoccuparsi di quanto stia accadendo e questo lo si può evincere dal piano della Performance che, in linea con la riforma brunetta, evidenzia come i numeri e le quantità di pratiche da realizzarsi non fondano su un’attenta analisi delle realtà di lavoro delle sedi; delle specificità territoriali della domanda dell’utenza; delle criticità organizzative e della carenza di personale, determina dalla mancanza di turnover.
A tutto questo si aggiunge la chiara mancanza di una volontà legislativa tesa a favorire lo sviluppo della previdenza pubblica, improntata ad un welfare inclusivo e garantito.
Lo stato di agitazione ha, quindi, ragioni profonde che oltre alla rivendicazione delle risorse del CCIE-2010, molto importante per chi guadagna 1.200 Euro al mese, riguarda lo smantellamento dei servizi previdenziali pubblici che di questo passo ci sembra inevitabile.
Roma, 31 maggio 2011