Inps: disegno di legge del Ministro Brunetta

18 Luglio 2011

Disegno di legge

 
 
L’INEFFABILE MINISTRO

E così, dopo la legge 133/08, dopo la firma del Protocollo del 30 ottobre 2008, dopo la sottoscrizione definitiva del contratto truffa degli enti pubblici biennio economico 2008/2009, apportata in tutta fretta nonostante l’espressione della volontà inequivocabile dei lavoratori in senso negativo, siamo alla resa dei conti:
il Senato approva in via definitiva il disegno di legge Brunetta con 154 voti favorevoli, uno contrario e nessun astenuto!

E’ un disegno di legge che questo Governo si è fatto e votato, infatti i tre gruppi di opposizione, dopo aver dichiarato la loro contrarietà al provvedimento hanno lasciato l’aula.

Poche pagine per tentare di distruggere tutto quello che di buono e costruttivo è stato costruito in questi anni grazie alla contrattazione collettiva e integrativa che ha contraddistinto il settore pubblico.

Per quanto ci riguarda i temi presentati dal Ministro come innovativi riguardo alla misurazione della produttività non sono altro che la pallida copia di quello che all’Inps si fa da anni.

Nessuna retribuzione accessoria a pioggia, ma misurazione dei risultati raggiunti dai lavoratori per quanto riguarda la quantità e la qualità del nostro lavoro.

Ma quello che proprio non ci va giù è, ancora una volta, il solito livore con il quale si approcciano le problematiche presenti (e chi lo ha mai negato?) nell’ambito della cosa pubblica.

Si parte da un presupposto punitivo, da caccia alle streghe, come oramai da un po’ di tempo a questa parte.

Un esempio per tutti: i principi ai quali si dovranno uniformare le norme concernenti la disciplina dove è tutto un fiorire di provvedimento tesi a stanare l’assenteismo e la falsa malattia.

Peccato che le modalità con cui si pensa di attuare questi provvedimenti si rifletteranno inevitabilmente solo su chi lavora, così come il provvedimento preso con la legge 133/08 sulla malattia si è abbattuto come una mannaia solo su chi effettivamente è malato.

Non è certo con le campagne punitive che si risolvono i problemi della macchina pubblica.

Non è certo con il cercare di smantellare la contrattazione collettiva e di ritornare ad una legificazione selvaggia che si snelliscono le procedure.

Tutto questo è un errore che contrasteremo con gli strumenti opportuni.

Roma, 26 febbraio 2009
 
p.il Coordinamento Nazionale F.P. Cgil Inps
Oreste Ciarrocchi

 
 
X
Questo sito usa i cookie per offrirti la migliore esperienza possibile. Procedendo con la navigazione sul sito o scrollando la pagina, accetti implicitamente l'utilizzo dei cookie sul tuo dispositivo. Informativa sull'utilizzo dei cookie Accetto