Intollerabile silenzio del governo su precariato e ammortizzatori sociali – Comunicato Stampa di Carlo Podda Segretario Generale FP CGIL Nazionale

18 Luglio 2011

Intollerabile silenzio del governo su precariato e ammortizzatori sociali – Comunicato Stampa di Carlo Podda Segretario Generale FP CGIL Nazionale

Il Governo Berlusconi dimostra ancora una volta di non essere in grado di affrontare la crisi economica, anzi, a veder bene, sembra quasi che non voglia affrontarla. Le osservazioni del Governatore di Bankitalia, Mario Draghi, sull’ondata di licenziamenti in arrivo e la sua portata sociale, e sulla necessità di intervenire con una riforma strutturale sul sistema di ammortizzatori sociali, ha ricevuto come risposta una levata di scudi da parte del Governo e dei suoi Ministri economici.

Rimane inoltre del tutto eluso dal Governo il tema del precariato (ricordiamo che lo stato italiano è il datore di lavoro di oltre 300.000 precari, che nella pubblica amministrazione oltre 60.000 lavoratori si troveranno senza lavoro già a partire dal 1 Luglio 2009, anche negli enti locali e nelle regioni, obbligate a licenziarli, e che nei prossimi anni il numero potrebbe arrivare ben oltre le 150.00 unità), ovvero della totale assenza di protezioni per tutti quei lavoratori che restano tagliati fuori dalla cassa integrazione.

È chiaro come l’elusione di questo problema, la sordità del Governo di fronte alle richieste del sindacato, come alle osservazioni del Governatore Draghi, sottendano un’aspirazione: utilizzare questa crisi per rideterminare i rapporti sociali, indebolendo il lavoro e le sue tutele.

La sordità del Governo ha lasciato inascoltato anche il nostro appello, l’appello di centinaia di migliaia di lavorati che, da Piazza san Giovanni, il 13 Febbraio scorso, hanno chiesto di estendere le tutele a tutti i lavoratori, compresi i precari, e di dare ai cittadini la possibilità di devolvere ad un fondo specifico sugli ammortizzatori sociali il loro 8 per 1000. Una proposta non soltanto simbolica, che avrebbe potuto rappresentare almeno la strada attraverso cui sconfiggere questa crisi, puntando sulla salvaguardia dei diritti del lavoro, sulla estensione delle tutele al mondo del lavoro precario, sulla solidarietà sociale.

Roma 23 Febbraio 2009

 

X
Questo sito usa i cookie per offrirti la migliore esperienza possibile. Procedendo con la navigazione sul sito o scrollando la pagina, accetti implicitamente l'utilizzo dei cookie sul tuo dispositivo. Informativa sull'utilizzo dei cookie Accetto