Lavoro – Comunicato unitario: interrotte le relazioni sindacali a livello nazionale

18 Luglio 2011

Comunicato unitario: interrotte le relazioni sindacali a livello nazionale ed in tutti i posti di lavoro del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali

FPCGIL   CISL-FPS   UILPA
Coordinamenti Nazionali
MINISTERO DEL LAVORO

 
Al Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, On. Roberto Maroni
Al Segretario Generale, Ing. Sergio Stabilini
Al Direttore Generale AA. GG. e Personale, Dr. Massimo Pianese
A tutti i Direttori Generali
A tutti i Direttori Regionali
A tutti i Direttori Provinciali

 
La situazione del nostro Ministero è ormai drammatica con gli uffici centrali e periferici non in grado di svolgere le loro funzioni istituzionali.
Le responsabilità di ciò sono diffuse e vanno individuate ai vari livelli:
– del Governo che con i tagli indiscriminati della finanziaria ha messo in ginocchio le nostre strutture e ha bloccato completamente la vigilanza,
– del Ministro del Lavoro che nonostante gli slogan sulla lotta al lavoro nero nulla ha fatto per impedire tale situazione disastrosa; – del vertice burocratico che ha continuato nell’azione di destrutturazione del nostro apparato, svendendo quel che restava della cooperazione, con un accordo capestro sottoscritto senza alcuna consultazione con la rappresentanza del personale.

In questi cinque anni non si è proceduto, nonostante le promesse, neppure alla riorganizzazione degli uffici periferici, impedendo, tra l’altro, lo svolgimento sul territorio di una funzione importante come quella delle politiche sociali.
E’ strabiliante che, data la situazione presente all’interno del Ministero del Lavoro, dove le strutture sono ridotte alla totale paralisi in conseguenza dei tagli operati dalla legge finanziaria 2006, i vertici politici e burocratici del nostro Ministero continuino a lanciare proclami sugli obiettivi della nostra Amministrazione e sull’intervento che, i propri operatori, sono chiamati ad esplicitare “un ruolo sociale nella tutela e nella salvaguardia del cittadino lavoratore “.
All’indomani dell’insediamento degli attuali vertici istituzionali e burocratici della nostra Amministrazione, abbiamo sollecitato un costruttivo confronto per analizzare le molteplici problematiche riguardanti l’aspetto strutturale ed organizzativo centrale e periferico che ci è stato sempre negato
Le stesse procedure di riqualificazione per quel che riguarda soprattutto i passaggi d’area, condotte alla risoluzione con pesante e colpevole ritardo, potevano trovare rapida soluzione se l’autorevolezza dei vertici politici e burocratici del nostro Ministero si fosse imposta con efficacia, contrastando incursioni interpretative che violano precise regole contrattuali.
Il ritardo della firma dei contratti sui passaggi di area, provoca il conseguente arresto di qualsiasi discussione sul futuro contratto di Ministero.
Con tali presupposti risulterebbe difficilmente credibile la programmazione di prossime riqualificazioni quando ancora non trovano completamento le procedure in atto.
Definire desuete ed arcaiche le articolazioni periferiche del Ministero del Lavoro, è un pietoso eufemismo per rappresentare una realtà che, da tempo, attende di essere rivisitata e riproposta in applicazione di precise norme emanate dall’attuale Parlamento, che non trovano riscontro alcuno nella operatività e negli specifici interventi dovuti e scarsamente attuati per la precarietà delle risorse messe in campo.
In una situazione dove il lavoratore pubblico è chiamato costantemente al risanamento del deficit dello Stato – quale unico artefice del disastro finanziario in atto – “imperativamente” si è data interpretazione al D.Lgs. 220/02 recante “revisione della legislazione in materia cooperativistica” procedendo alla rivisitazione di schemi operativi – conseguenti di norme dai contenuti contrastanti e contrapposti – le cui risultanze avranno sicuramente una ricaduta negativa sul profilo professionale ed economico dei lavoratori coinvolti, operando senza il minimo confronto con le scriventi anche se formalmente richiesto.
Inoltre il protocollo aggiuntivo, che prevede la mobilità volontaria verso il MAP del personale amministrativo in servizio presso la DRL e DPL di Roma nelle U.O. della cooperazione, risulta palesemente viziato nel merito e nel metodo in quanto per tale materia, deve svilupparsi la prevista concertazione secondo il dettato del CCNI.
In materia di mobilità, parecchie situazioni familiari e personali attendono le dovute risposte verificato che, all’interno della nostra Amministrazione, criteri e metodologie sono stati condivisi secondo i dettati del CCNI vigente ed attendono concretezza di intervento. In attesa delle nuove regole che aspettano di essere definite dalla competente Commissione di mobilità.
Dato il continuo ed immotivato rinvio della convocazione della Commissione di mobilità, ove rivisitare i criteri da applicarsi nella stesura delle relative graduatorie, è difficile interpretare i fattori che hanno comportato la sospensione delle graduatorie, fermando arbitrariamente ogni possibile ed eventuale soluzione per i colleghi interessati, compreso l’accoglimento di eventuale mobilità verso altri comparti e intanto il Direttore Generale consente arbitrariamente spostamenti malgrado le regole contrattuali ancora vigenti.
La diabolica perseveranza con la quale negli anni si è portato avanti il progetto atto a smantellare la Pubblica Amministrazione – a favore di apparati privatistici rispondenti solo a scelte scriteriate e irresponsabili – ha trovato il suo significativo apogeo con la Legge Finanziaria 2006.
La disastrosa situazione in atto all’interno del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, come ripetutamente denunciato dalle scriventi, si rispecchia in tale disegno ed appare pletorico che spudoratamente, qualcuno ancora proclami la funzione di una Amministrazione proiettata in problematiche sociali che si rilevano di faticosa attuazione.
I pesanti tagli intervenuti nei capitoli di bilancio delle spese correnti – a favore invece di importanti integrazioni nei capitoli propri del Gabinetto del Ministro – sta determinando la paralisi di tutte le attività istituzionali degli Uffici periferici della nostra Amministrazione.
Mentre questa compagine governativa, da una parte sostiene di voler combattere il lavoro nero potenziando l’attività ispettiva, anche con l’assunzione di 870 nuovi ispettori del lavoro, di fatto con le misure adottate ha provocato una sostanziale limitazione dei compiti istituzionali.
Pertanto le scriventi OO.SS. considerato che, sono venuti a mancare quei presupposti caratterizzanti un sereno e proficuo confronto – proclamano l’interruzione delle relazioni sindacali su tutto il territorio nazionale ed in tutti i posti di lavoro del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali – e preannunciano l’organizzazione di varie forme di lotta compresa una manifestazione nazionale da tenersi entro il mese di marzo 2006.

 
Roma, 10.2.2006

FPCGIL Giuseppe Palumbo
FPCISL Immacolata Dui
UILPA Fabrizio Di Lalla 

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