Le AALL e la politica del governo – Comunicato stampa di Antonio Crispi e Ugo Gallo

18 Luglio 2011

Le AALL e la politica del governo – Comunicato stampa di Antonio Crispi Segretario nazionale Fp Cgil e Ugo Gallo Coordinatore comparto AALL

LA POLITICA DEL GOVERNO: DIVISIONE DEL PAESE ED EGOISMO SOCIALE

A circa sei mesi dall’avvio della legislatura il segno dei provvedimenti del Governo ha una connotazione chiara ed indistinta: la divisione del paese e l’egoismo sociale.

Quest’impostazione traspare in modo evidente a partire dalla riforma fiscale in senso federale approvata lo scorso venerdì in Consiglio dei Ministri. Da quanto si legge dal provvedimento, sul quale ci riserviamo di entrare nel dettaglio in un secondo momento, non si parla della modifica istituzionale per dare maggiore efficienza ed efficacia di funzionamento, bensì di una semplice modifica di ripartizione delle risorse.

Proviamo a riassumere in due parole: poiché l’Italia ha un enorme debito pubblico e tale rimane con qualsiasi organizzazione dello stato, si decidono sostanzialmente due cose, spostarlo sul sistema delle Autonomie Locali e ripartirlo in modo tale da scaricarne il peso soprattutto sulle regioni più povere.

Solo per semplificare facciamo due esempi:

– Le risorse andrebbero individuate insieme alle funzioni fondamentali attribuite al sistema delle autonomie locali, come prevede l’articolo 117 della Costituzione, quello che in gergo viene definito il codice delle autonomie, ed in base a queste attribuite le risorse, non vice versa. Cioè si deve ripartire in base a cosa devono effettivamente fare i comuni, le province e le regioni, ma di questo provvedimento, anch’esso un rinvio costituzionale per l’attuazione del titolo V, non c’è traccia;
– Per avere gli stessi diritti in tutto il paese bisognerebbe individuare prima lo standard del livello minimo dei servizi sociali, argomento scomparso nel libro verde del Ministro Sacconi.

Il segno egoistico e di divisione del paese è evidente anche in altri provvedimenti, ad esempio la Sicurezza. L’utilizzo dell’esercito in compiti di polizia, (provvedimento che reputiamo sbagliato, inutile e dannoso, lo prendiamo a riferimento per sottolineare la divisione del paese) ha programmato una dislocazione territoriale prevalentemente nel nord. Ci sembra del tutto superfluo ricordare che nel mezzogiorno ci sono aree dove è a rischio persino il controllo del territorio e che meriterebbero un’attenzione particolare.

Queste “riforme” dunque non sono pensate per il bene del paese, ma producono solo divisione e macelleria sociale. Quello che ci indigna maggiormente però è la mancanza di lungimiranza e progettualità della politica svincolata da interessi personali e/o di parte, l’assenza insomma di anticorpi in un sistema divenuto autoreferenziale le cui responsabilità, a nostro parere, sono da attribuire a coloro i quali in questi anni hanno voluto riformare senza avere chiaro qual era il punto di approdo.

Roma, 15 Settembre 2008

X
Questo sito usa i cookie per offrirti la migliore esperienza possibile. Procedendo con la navigazione sul sito o scrollando la pagina, accetti implicitamente l'utilizzo dei cookie sul tuo dispositivo. Informativa sull'utilizzo dei cookie Accetto