Le esternazioni sulla giustizia del Ministro Brunetta. Comunicato stampa di Antonio Crispi Segretario Nazionale FP CGIL

18 Luglio 2011

Le esternazioni sulla giustizia del Ministro Brunetta. Comunicato stampa di Antonio Crispi Segretario Nazionale FP CGIL

Nello stile consueto di crociata ‘antitutti’ il Ministro Brunetta torna ad attaccare i magistrati e il CSM, nella migliore tradizione del suo governo.
E, nello stile consueto, blatera di soluzioni organizzative, controllo della produttività e organizzazione del lavoro.

Peccato che il Ministro Brunetta ometta che negli uffici giudiziari manca il personale e che la carenza di organico è così grave che in alcuni uffici del nord si è arrivati a mandare in udienza i carabinieri in pensione; peccato che Brunetta, nei suoi show con il Ministro Alfano in giro per l’Italia, abbia millantato inesistenti rivoluzioni informatiche, omettendo che i fondi necessari all’informatizzazione sono stati ridotti drasticamente dalle leggi del suo Governo e che non ci sono soldi per portare avanti i progetti già avviati; peccato che il Ministro Brunetta parli a vanvera delle presenze del personale al Tribunale di Roma nelle ore pomeridiane quando non ci sono fondi sufficienti per lo straordinario e mancano fisicamente le persone per farlo.

Se il Ministro vuole trovare delle soluzioni vere si legga il ‘Patto per la giustizia e per i cittadini’ firmato da tutti coloro che operano quotidianamente negli uffici giudiziari: magistrati, avvocati, dirigenti e personale amministrativo.

E vada veramente a far visita ai Tribunali, anche ‘a sorpresa’ come dice lui: infatti il Ministro non può non ricordare che i lavoratori della giustizia di tutta Italia da più di un anno lo hanno formalmente invitato proponendogli provocatoriamente una giornata da lavoratore della giustizia, ma lui non ha mai accettato l’invito.
Basta con le campagne mediatiche strillate e strumentali, è tempo di dire la verità e la verità è che i tagli ed i mancati investimenti nascondono una volontà precisa del Ministro Brunetta e del suo governo di non far funzionare la giustizia in questo paese.

Roma, 29 settembre 2009

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