Lettera a Castelli sui comandati

18 Luglio 2011

Lettera a Castelli sui comandati

Roma, 12 aprile 2007

Al Capo Dipartimento
Organizzazione giudiziaria
Ministero della Giustizia
Claudio Castelli

La scrivente O.S. sottopone alla sua attenzione la situazione di molti lavoratori impiegati presso gli Uffici del Giudice di Pace provenienti dai ruoli degli enti locali che, in base all’art. 26 della legge 468 del 24/11/1999.
La maggior parte di questi lavoratori sono al servizio dell’amministrazione giudiziaria dal lontano 2001, attraverso provvedimenti di distacco rinnovati di anno in anno.
Ci preme ricordarle che tali figure professionali sono rappresentate da dipendenti comunali che in passato avevano operato presso gli uffici di conciliazione, quindi a servizio dell’ organizzazione giudiziaria prima dell’istituzione degli uffici del Giudice di Pace.
Queste professionalità sono divenute cruciali per il regolare funzionamento degli uffici presso cui sono inserite, in quanto l’esperienza maturata in questi anni ha fatto si che divenissero in molti casi punti di riferimento sia dei magistrati onorari, sia dell’utenza fruitrice dei diversi servizi.
Ci preme segnalare, ulteriormente, che economicamente questi lavoratori sono ormai da più di sei anni a carico dell’amministrazione giudiziaria, la quale annualmente rimette ai Comuni da cui dipendono, le indennità stipendiali erogate.
Per questi lavoratori, alla sopraindicata condizione lavorativa caratterizzata da un continuo stato di incertezza, si aggiunge il fatto che, a causa delle finanziarie approvate dal 2001 ad oggi, e di conseguenza dei vincoli di bilancio a cui i comuni sono assoggettati per quando riguarda la gestione del personale dipendente, moltissimi di essi sono ormai esclusi dall’attività organizzativa degli enti locali di provenienza e in alcune circostanze, presso comuni in dissesto finanziario, si è tentato addirittura di procedere alla soppressione dei relativi posti presenti in pianta organica.
Al riguardo si segnala la posizione assunta dal Comune di Moschiano (AV) in cui la giunta comunale sta procedendo alla soppressione del posto di lavoro di un suo dipendente comandato presso il G.d.P. di Lauro perché, essendo trascorsi 6 anni dal primo comando, ritiene di dover interpretare la situazione come un vero e proprio trasferimento.
Quanto sopra denuncia la situazione contraddittoria e paradossale in cui si vengono a trovare tanti lavoratori presenti presso gli Uffici del Giudice di Pace. Le chiediamo quindi di valutare attentamente la posizione dei medesimi e di provvedere per la loro stabilizzazione nei ruoli del Ministero della Giustizia.

Per FP CGIL Funzioni Centrali
Cosimo Arnone

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