Lettera al Capo Dipartimento

18 Luglio 2011

Lettera al Capo Dipartimento

Roma, 2 maggio 2007

Al Sig. Capo del Dipartimento per la Giustizia Minorile
Presidente Melita Cavallo

Egregio Presidente,
abbiamo preso visione della proposta di modifica al D.M. 14 settembre 2004 constatando che sono state accolte alcune considerazioni espresse dalla nostra organizzazione sindacale.
Tuttavia, la proposta della FPCGIL, illustrata nei tavoli di contrattazione, comportava un intervento complessivo ed organico di riorganizzazione del Dipartimento per la giustizia minorile, riguardante la struttura centrale e le articolazioni locali, per costruire, finalmente, una struttura funzionale, idonea ai principi di una sana gestione della cosa pubblica, rispettosa degli interessi dei minori e dei cittadini contribuenti e finalizzata, anche, alla crescita ed alla valorizzazione del personale che nel Dipartimento e per il Dipartimento opera. Proposte tutte in sintonia con quanto previsto nel “Memorandum” che il Governo ha siglato con le organizzazioni sindacali.
La proposta di riorganizzazione che oggi viene sottoposta alla nostra attenzione – per i fini che noi ci proponevamo e che ci sembrava anche Lei avesse condiviso in sede di discussione con le organizzazioni sindacali – appare parziale ed incompleta, comunque insufficiente a ridare credibilità al Dipartimento.
Solo per citare alcune aree critiche, a nostro parere crea confusione e determinerà sicuramente una sovrapposizione di competenze, con prevedibili disfunzioni, l’istituzione di nuovi organismi come il Centro Studi e Ricerche, che sembra aver ereditato, al di la dei suoi scopi istituzionali, numerose competenze precedentemente e coerentemente trattate da altri Uffici o Direzioni Generali. Ci riferiamo in particolare al monitoraggio, all’innovazione, ai progetti, funzioni che sicuramente devono essere curate dagli Uffici che hanno un rapporto diretto con l’operatività dei servizi minorili.
Lo stesso Centro Studi Europeo riceverebbe un impulso maggiore se collocato alle dirette dipendenze del Capo del Dipartimento, anche perché, per essere veramente europeo dovrebbe, evidentemente, avere ambiti di autonomia molto elevati e comunque tali da consentire un rapporto continuo e diretto con altri organismi europei.
Ma non basta, lo stesso rafforzamento della Direzione Generale per l’attuazione dei provvedimenti giudiziari con la previsione di un terzo Ufficio dirigenziale – nei contenuti, per la mancata acquisizione di nuove competenze é il risultato di una divisione tra gli Uffici di competenze già previste – molte competenze, peraltro, sono state attribuite al altri Organismi. Il Rafforzamento della Direzione, così, risulta apparente e finisce per sembrare quello che nella sostanza è: un finto rafforzamento che si caratterizza esclusivamente per l’aumento degli uffici dirigenziali della Direzione stessa.
Ci saremmo aspettati qualcosa di diverso. Ci saremmo aspettati che l’opportunità di riorganizzare il Dipartimento fosse utilizzata, finalmente, per costruire una struttura moderna ed efficiente e per restituire fiducia e dignità ai Servizi ed a tutti gli operatori che nella giustizia minorile operano.
Crediamo, tuttavia, che Lei sia ancora in tempo a modificare quanto proposto. Abbiamo fiducia nel fatto che Lei lo voglia fare, se non altro per coerenza con i principi da Lei stessa esplicitati nel Decreto.
Distinti saluti.

p. la Fp Cgil Nazionale
Giustizia Minorile
Il Coordinatore nazionale
Gianfranco Macigno

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