Lettera al Capo Dipartimento sull’art. 42 bis al Tribunale di Milano

18 Luglio 2011

Lettera al Capo Dipartimento sull'art. 42 bis al Tribunale di Milano

Roma, 2 aprile 2007

Al Capo Dipartimento dell’Organizzazione Giudiziaria
Claudio Castelli

p.c. Al Direttore Generale del personale e della Formazione
Carolina Fontecchia

OGGETTO: art. 42 bis al Tribunale di Milano.

Dr. Castelli, come lei sa, abbiamo recentemente firmato un buon accordo sull’applicazione dell’art. 42 bis, che garantisce il diritto costituzionalmente garantito al ricongiungimento al nucleo familiare in presenza di un figlio di età inferiore a tre anni, per un periodo limitato di tre anni.
Siete stati tempestivi nell’emanare un circolare che, come è giusto che sia, tutela l’amministrazione, e stiamo aspettando che la stessa venga integrata come da noi richiesto con nota del 19 marzo.
Nell’attesa di questo vogliamo raccontarle una storia: una lavoratrice, dipendente del Tribunale di Milano, nel giugno 2004 ha presentato domanda per l’applicazione temporanea ex 42 bis dopo la nascita del suo primogenito, domanda che è stata respinta, a causa della situazione di scopertura organica del Tribunale di Milano; la stessa ha ripresentato la domanda alla fine del 2005, e le è stata nuovamente rifiutata; nel frattempo la lavoratrice ha avuto un’altra bambina, ed ha ripresentato la domanda il mese scorso, dopo la firma del nuovo accordo relativo al 42 bis, non ricevendo ad oggi una risposta; la lavoratrice in questione ha una situazione familiare delicata, poiché oltre ad avere due figli piccoli ha anche una madre anziana ammalata da assistere nella sua città di provenienza.
Abbiamo discusso, come lei certamente ricorda, della situazione che si viene a creare in alcuni posti di lavoro, con gravi scoperture organiche, in cui più di una lavoratrice/ore presenta una domanda di applicazione temporanea ex art. 42 bis, e recentemente dall’Ufficio del personale ci viene riferito che probabilmente non verrà accettata nessuna delle domande presentate a Milano poiché, vista la situazione, non essendo possibile concederla a tutti non verrà data a nessuno.
Crediamo che la sospensione del beneficio per il personale in forze a Milano (o in situazioni similari) non sia una giusta risposta al problema ma che si debba trovare una soluzione alternativa che garantisca un principio di equità.
A noi sembra che, in casi come questo, si dovrebbero convocare le OO.SS. e le RSU del territorio che valutino le situazioni dei singoli lavoratori e stilino una sorta di graduatoria.
Negli ultimi tempi si parla molto di famiglia come valore fondante della nostra Costituzione e della nostra cultura, tuttavia sarebbe utile che questo valore non venisse evocato solo nelle occasioni ufficiali ma che venisse effettivamente difeso con le buone pratiche.

per delegazione nazionale trattante
Organizzazione giudiziaria FP CGIL
Nicoletta Grieco

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