Lettera al Direttore dell’Agenzia delle Entrate

18 Luglio 2011

Lettera al Direttore dell'Agenzia delle Entrate

Roma, 10 dicembre 2007

Al Direttore dell’Agenzia delle Entrate
Dott. Massimo Romano

Signor Direttore,
abbiamo letto la sua missiva indirizzata al Presidente Cordero di Montezemolo, in merito alla polemica, per altro strumentale, sulle assenze dei dipendenti pubblici.
Abbiamo colto la difesa d’ufficio, iniziale, nei confronti di una parte dei dipendenti, ma ci preoccupano e ci indignano l’analisi e gli interventi proposti.
Intanto rigettiamo l’idea di accomunare le assenze per malattia, garantite da apposita disciplina, con l’assenteismo che, notoriamente, rimanda a comportamenti illeciti o eticamente censurabili. D’altronde, se Lei ha il sospetto che ci siano abusi, può usare gli strumenti che ogni datore di lavoro ha a disposizione.
Non conosciamo a fondo i Suoi studi, ma non ci convince la frettolosa analisi sociologica, che traspare dall’evidenziazione di un maggior numero di giorni di assenza in alcune regioni del Sud. Già che c’era perché non dirci anche quale città detiene il record?
Che dire poi dei rimedi accennati o impliciti. Un attacco diretto ai diritti del lavoro, definiti sia per i settori privati che per quelli pubblici, come la messa in discussione della Legge 104 sull’assistenza ai disabili, oppure della normativa del part-time. Capiamo che preferirebbe ritagliarsi uno spazio di discrezionalità, ma noi pensiamo che siano un diritto soggettivo.
L’attacco è rivolto anche ai diritti di cittadinanza. Quando si pretende di emanare sentenze prima del giudizio della magistratura ordinaria, si cambiano le regole del diritto. Perché, invece, non si assume le responsabilità e gli obblighi che gli sono propri come dirigente pubblico?
Ha un sapore di beffa, nei confronti dei lavoratori dell’Agenzia, la considerazione sulla decurtazione dei primi 15 giorni di malattia. Sono anni che ne stiamo chiedendo l’eliminazione perché la riteniamo sbagliata.
Infine, Le chiediamo di fare la sua parte perché i lavoratori delle Agenzie Fiscali, di cui le lavoratrici e i lavoratori delle Entrate sono parte significativa, possano avere il rinnovo del contratto 2006/2007, scaduto da 23 mesi. Ci sembra l’unico passo serio che dimostri al personale, che non si merita, in nessun modo, il giudizio negativo che gli viene buttato addosso ogni giorno da “illustri” opinionisti, come si apprezza il loro lavoro. Vale la pena ricordare, infatti, che è grazie al loro impegno quotidiano che questa pubblica amministrazione rende un servizio importante per tutto il Paese.
Ma è bene, anche, che Lei sappia che la reazione delle lavoratrici e dei lavoratori sarà molto dura di fronte a questi attacchi.

FPCGIL
(A.Garzi)

 
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