Lettera al Ministro De Castro sulla questione dell’appalto della fornitura lavoro

18 Luglio 2011

Lettera al Ministro De Castro sulla questione dell'appalto della fornitura lavoro

Al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali
On.le Paolo De Castro

Al segretario particolare del Ministro
Avvocato Ernesto Carbone

Al Capo di Gabinetto
Consigliere Ermanno Granelli

e, p.c. Ai Sottosegretari di Stato
Dott. Guido Tampieri
Dott. Stefano Boco
Prof. Gianni Mongiello

Al Capo Dipartimento delle politiche di sviluppo
Dott. Giuseppe Ambrosio

Al Direttore Generale dell’amministrazione
Dott. Giuseppe Cacopardi

Oggetto: appalto fornitura lavoro.

Egregio Signor Ministro,
in relazione all’argomento Le segnaliamo l’urgenza di una attenta analisi dei problemi relativi al contratto di fornitura di lavoro temporaneo, attualmente stipulato per il tramite della Soc. c.r.l. Obiettivo Lavoro, relativo a complessivi 48 lavoratori, inquadrati nelle posizioni giuridiche B2 e C1, i cui contratti sono in scadenza al 31 dicembre prossimo.
Preliminarmente si tornano ad esprimere profonde perplessità sull’utilizzo dell’appalto di lavoro, espresse innumerevoli volte al precedente Ministro – giustificato da supposti picchi di attività – in base alla considerazione che al personale della P.A. non sono applicabili le disposizioni di cui al titolo 1, art. 1, comma 2, del D.Lgs. 276/03. Sulla questione, per onor di cronaca, CGIL, CISL e UIL, già nel corso dell’incontro del 25 gennaio u.s., hanno chiesto circostanziati chiarimenti che l’Amministrazione ha fornito in modo parziale ed inesatto.
Al riguardo segnaliamo inoltre la necessità della corretta applicazione della procedura prevista dalla vigente disciplina contrattuale in materia (CCNL integrativo al CCNL 98/01, art. 20), e dal D.Lgs. n.276/2003, art. 86 comma 3.
Nel merito, facciamo presente l’obbligo dell’informazione preventiva, per la parte pubblica ai sensi del vigente CCNL, a fornire ai soggetti sindacali di cui all’art. 8, comma 1 CCNL, informazioni circa il numero, il contenuto (anche economico), la durata prevista e i costi complessivi dei contratti di lavoro temporaneo.
Si sottolinea infatti la necessità che tali contingenti siano definiti sulla base di una preliminare e puntuale verifica delle esigenze dell’Amministrazione, sia riguardo le professionalità reputate necessarie, sia in relazione al numero delle unità di lavoratori in funzione delle carenze di fatto nella dotazione organica vigente. Al riguardo appare necessario altresì procedere alla verifica delle professionalità effettivamente contrattualizzate dalla società fornitura lavoro, poiché alla scrivente O.S. risulta che le professionalità impiegate non sono sempre in possesso del titolo di studio previsto dal vigente ordinamento professionale del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, redatto in base alle norme che definiscono le equipollenze dei titoli di studio. Ciò in considerazione del fatto che tali lavoratori sono contrattualmente equiparati, sia sul piano economico che giuridico, ai lavoratori del comparto presso il quale prestano servizio.
Non possiamo accettare, On.le Ministro De Castro, che illegittimità di tale genere – figlie evidentemente di logiche clientelari – continuino a permanere!
Abbiamo più volte denunciato la scarsa trasparenza sulle modalità di reclutamento e la contrattualizzazione di questi lavoratori e più volte abbiamo evidenziato le modalità improprie con le quali l’appalto di fornitura lavoro è stato applicato nel Ministero delle politiche agricole dal Ministro Alemanno, tali e così gravi che infatti oggi non è possibile avviare per questi lavoratori il processo di trasformazione a tempo indeterminato secondo le previsioni della Legge Finanziaria in corso di approvazione, in forza delle quali un elevato numero di lavoratori precari delle PP.AA. vedranno la trasformazione a tempo indeterminato del proprio contratto di lavoro.
In aggiunta oggi, grazie al taglio al Capitolo delle spese intermedie, previsto nell’ultima Finanziaria del governo Berlusconi, si impone la necessità di una riduzione nel numero dei contratti. Va bene rescindere i contratti con coloro – e sembrerebbe che ce ne siano – non sono stati nemmeno presenti, ma ci chiediamo: con quali modalità viene selezionato il personale che vedrebbe rinnovato il contratto?
Pertanto, tutto ciò premesso, la FP CGIL nel richiedere precisi chiarimenti sui criteri che si intendono utilizzare per tale selezione, auspica (comunque) un rinnovo del contratto di fornitura lavoro e propone, quale ulteriore criterio di selezione, di utilizzare l’unico condivisibile, ovvero quello del carico di famiglia, privilegiando pertanto le lavoratrici madri o i lavoratori con famiglia a carico ed un unico reddito.
Quanto sopra evidentemente prima di sottoscriverne dei nuovi spinti, magari, da motivi d’urgenza.
Concludendo, si segnala infine l’urgenza di richiamare i Dirigenti, generali e non, al rispetto delle disposizioni normative che impongono un ruolo di supporto ai predetti lavoratori (proprio di tale tipologia di lavoratori), i quali non possono esercitare le mansioni ordinarie previste per il personale ministeriale e, soprattutto, non possono esercitare compiti con rilevanza esterna.
Tali disposizioni normative, sebbene più volte evidenziate ai Direttori Generali sia dal dott. Ambrosio che dal dott. Cacopardi, non sono state rispettate.
Si rimane in attesa di urgente riscontro.
Roma 18 dicembre 2006

p. la FP CGIL Mipaaf
Savino Cicoria

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