Lettera all’Avvocato generale dello Stato

18 Luglio 2011

Lettera all'Avvocatura Generale dello Stato

Roma, 23 maggio 2006

Avvocato Generale dello Stato
Oscar Fiumara

Egregio avvocato,
per caso è giunto in nostro possesso il suo decreto 10 maggio 2006 che istituisce il comitato direttivo del progetto di riorganizzazione dell’Avvocatura dello Stato.
La notizia è buona in se, a lungo abbiamo pensato che l’Avvocatura dello Stato fosse estranea alla discussione pubblica sull’efficienza della Pubblica Amministrazione.
Rammentiamo a tal proposito il vostro agire per le dotazioni organiche periferiche in perfetta contraddizione con il primo punto delle premesse del suo decreto del 10 maggio.
Comunque il fatto che l’Avvocatura abbia deciso di muovere i suoi passi per migliorare la propria attività è per noi fatto positivo anche nel merito, per questo motivo ci permettiamo di fornire un suggerimento: utilizzate i lavori delle commissioni sulle dotazioni organiche e sull’ordinamento professionale.
Organizzazioni Sindacali e parte pubblica hanno lavorato sodo e risulta inconcepibile che di quei lavori, per esclusiva responsabilità dell’amministrazione, non si sappia più niente.
Tale suggerimento è indispensabile perché nel suo decreto Lei ritiene opportuno coinvolgere le varie componenti dell’Avvocatura affinché ognuna di esse possa contribuire al dovuto approfondimento, ebbene quando l’Avvocatura ha coinvolto i lavoratori, attraverso le OO.SS. in un percorso condiviso, poi non ha tenuto conto delle conclusioni cui si è giunti.
Infine, per istituire due comitati con quattro gruppi di lavoro non è vietato informare le OO.SS. certo non è obbligatorio, diciamo che la semplice informazione poteva essere una opportunità per coinvolgere i rappresentanti dei lavoratori e delle lavoratrici in un processo vasto di consapevolezza delle necessità che riguardano il futuro di una istituzione importante come l’Avvocatura dello Stato. Non avete voluto farlo, è legittimo ma sbagliato. Fornite l’immagine di una istituzione arroccata incapace persino di rispondere ai documenti che la nostra organizzazione Le ha indirizzato per chiedere conto e correzione di comportamenti sbagliati messi in opera dalla sua amministrazione.
Ci teniamo ad informarLa però che le conclusioni cui giungerà il comitato dovranno essere sottoposte agli istituti di partecipazione previsti dal CCNL, cui speriamo questa volta non vorrete sottrarvi. Per parte nostra il metro di giudizio sarà rappresentato dal rapporto che questi lavori avranno sul servizio ai cittadini e nei confronti dei lavoratori e delle lavoratrici dell’Avvocatura. Nel leggere questa nota non sia colto da sorpresa, siamo stati spinti dall’esperienza.
Da tempo nell’Avvocatura dello Stato a livello nazionale ma anche periferico, registriamo comportamenti della parte pubblica irrispettosi delle prerogative sindacali e quindi dei diritti dei lavoratori. E’ ora che si ponga fine a questa situazione. Bisogna discutere di come incrementare il fondo di amministrazione, di un protocollo sulla mobilità interna del personale, di nuovi profili professionali e di tante altre cose sulle quali registriamo un sostanziale silenzio che diventa via via un silenzio colpevole. Ci aspettiamo una decisa inversione di tendenza, questa volta l’informazione preventiva l’abbiamo fornita noi, ora ci aspettiamo da parte vostra comportamenti coerenti con i principi che Lei illustra nel decreto del 10 maggio 2006. Tali principi, per concludere, se non contemplano la piena partecipazione dei lavoratori allora ne prevedono l’esclusione. In questa ultima eventualità sono destinati al fallimento.
Cordiali saluti

Per FPCGIL Funzioni Centrali
Cosimo Arnone

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