Gentile Signora Ministra della Salute,
sentiamo l’esigenza di esternarLe la nostra delusione e per le modalità con cui si è svolta la Sua visita in Sicilia e per le Sue dichiarazioni.
Le si è presentata l’occasione di poter verificare in prima persona le inefficienze e gli sprechi di un sistema sanitario che, secondo le nostre analisi derivanti da anni di esperienze e di lavoro, ha stravolto le sue finalità e i cui risultati sono di fronte agli occhi di chi sa vederli e questa occasione è stata sprecata.
Non bisogna venire in Sicilia per rendersi conto della migrazione sanitaria di tante persone che vanno regolarmente a curarsi in altre regioni o all’estero, basta solo leggere le statistiche per accorgersi come per tutta una serie di malattie in questa regione ci si ammala di meno e si muore di più che altrove, basta guardare i giornali per vedere come la sanità siciliana sia diventata centro di interessi economici della mafia, basta parlare con quegli operatori che conservano una coscienza libera per sapere come il “Cuffarismo” abbia orientato tutte le scelte in materia sanitaria a scapito dell’efficienza e della cura dei cittadini.
In questo contesto non mancano certamente le isole di eccellenza, che sono poi quelle che Le sono state fatte vedere, ma il contesto generale è ben lontano da queste.
A pochi metri dall’Hospice dell’Ospedale Civico di Palermo che Lei ha visitato, ci sono le sale operatorie chiuse dai NAS, spostandosi qualche chilometro si sarebbero potute osservare le incompiute, ormai da circa trent’anni, dei padiglioni Polichirurgico e Via Ingegneros che continuano ad essere tali. E ciò per restare alla sola città di Palermo.
Avrebbe potuto, peccato che non l’abbia fatto, verificare le condizioni del sistema 118 e le assicuriamo che sarebbe rimasta molto sorpresa.
La cosa che più ci rincresce infine sono state le Sue dichiarazioni sulla retorica della malasanità.
Ci chiediamo e chiediamo a Lei Signora Ministra, se è retorica della malasanità denunziare il malcostume, gli sprechi e le inefficienze, mettendoci sempre la faccia e rischiando sempre di persona. In questo caso siamo onorati di poterci definire retori.
L’effetto finale della Sua visita è stato quello di aumentare la solitudine di coloro che in Sicilia lottano per una società più giusta e , come insegna Giovanni Falcone, la solitudine è cosa pericolosa.
EsternandoLe ancora una volta la nostra delusione, ci pregiamo di salutarLa.
La Segreteria Regionale CGIL–FP-MEDICI Sicilia
Renato Costa
Enzo Cirrincione
Grazia Colletto
Franco Ingrillì
Enzo Licita
Ernesto Melluso
Franca Titralosi.