Lettera della Fp Cgil al Presidente del Tribunale Barcellona Pozzo di Gotto

18 Luglio 2011

Lettera della Fp Cgil al Presidente del Tribunale Barcellona Pozzo di Gotto

 

 
Roma, 9 maggio 2007

Presidente del Tribunale
Barcellona Pozzo di Gotto
Dott. Armando Lanza Volpe

Egregio Presidente,
ci siamo conosciuti il 5 maggio perché pur in presenza del suo diniego allo svolgimento di una assemblea sindacale indetta dalla FP CGIL provinciale, ho voluto essere presente fra i lavoratori e le lavoratrici allo scopo di rendermi conto della situazione che mi era stata più volte rappresentata.
Ebbene Presidente nonostante la cordialità del nostro incontro nel quale Lei ha riconosciuto lo stato di insoddisfazione della maggioranza del personale che opera in Tribunale, debbo rappresentarLe nella chiarezza e lealtà che debbono improntare i rapporti fra le parti, la situazione per come l’ho vista.
Consideriamo il fatto che lei abbia firmato il diniego allo svolgimento dell’assemblea non ancorato a nessun riferimento normativo, e, anzi, in virtù della presenza del dirigente amministrativo,in violazione di quanto dispone la legge 240/2006 e naturalmente delle stesse prerogative del dirigente amministrativo.
Tale violazione fa il paio col fatto che Lei ha negato l’assemblea alla FP CGIL pur avendo a disposizione locali idonei allo svolgimento della stessa.
All’interno della bacheca dell’amministrazione, al piano terra, accanto al suo ufficio, insieme al codice disciplinare è affisso un volantino anonimo intestato Tribunale Barcellona Pozzo di Gotto contro la FP CGIL. Le faccio notare che si tratta di una bacheca chiusa a chiave, tale circostanza è rilevante perché chi detiene le chiavi, presumibilmente ha anche affisso il volantino. Certo non è Lei che detiene le chiavi e non è neanche Lei il soggetto che avrebbe dovuto notare un volantino anonimo messo in un posto dove deve starci solo il codice disciplinare.
Siamo certi che ora che l’abbiamo informata si svolgerà una inchiesta per scoprire l’autore o l’autrice dell’affissione indebita.
Per i corridoi del Tribunale si vedono delle telecamere, ma non gli avvisi sulla loro presenza, si può pensare che siano spente o scollegate,ma Lei ci ha confermato che sono in funzione e che i monitor sono due, uno nella sua stanza, l’altro nella stanza della dirigente amministrativa. Ora, che con tutti i suoi impegni, lei debba anche sobbarcarsi l’onere di controllare ciò che succede nei corridoi del Tribunale, ci sembra francamente improbo, così come ci sembra del tutto fuori luogo che tale attività sia svolta dalla dirigente amministrativa. C’è poi un problema diciamo così di sistema.
Non abbiamo rintracciato, certo per imperizia, la normativa che consente l’uso di telecamere senza che l’utenza sia avvisata, ci basiamo sull’esperienza empirica, in ogni luogo dove sono poste telecamere avvisi ben visibile informano i visitatori o gli utenti, a parte naturalmente il caso disciplinato dallo statuto dei lavoratori che richiede una certa procedura a Lei certamente nota.
Infine non abbiamo rintracciato una normativa che attribuisse ad un Presidente di Tribunale o ad un dirigente amministrativo compiti di videosorveglianza a scopo,come da lei dichiarato, di sicurezza.
La situazione è originale.
Infatti in nessun ufficio giudiziario italiano si vedono cose simili, siamo certi che di questa originalità si possa fare a meno, perché non migliora l’efficienza e l’efficacia del servizio che tutti, nella distinzione dei ruoli siamo tenuti a rendere ai cittadini.
La FP CGIL le chiede di modificare questa situazione al più presto, in mancanza svolgeremo tutte le azioni necessarie.
Con i più cari saluti

Per la FP CGIL Nazionale
Funzioni Centrali

Cosimo Arnone

 

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