Lettera sulle relazioni sindacali al Segretario Generale del C.d.S.

18 Luglio 2011

Lettera sulle relazioni sindacali al Segretario Generale del C.d.S.

C.G.I.L. F.P.    U.I.L. P.A.
Coordinamenti Nazionali Consiglio di Stato e TT.AA.RR.


Roma, 19 ottobre 2006

Al Segreterio Generale
Del Consiglio di Stato
S E D E

Al Segreterio Delegato per i TT.AA.RR.
S E D E

Oggetto: relazioni sindacali.

Ancora una volta si vuole richiamare la Vs. attenzione sull’assenza di corrette relazioni sindacale nelle diverse sedi dell’amministrazione.
In particolar modo si fa riferimento alle sedi di Genova e Milano, dalle quali pervengono alle scriventi diverse note di segnalazione sui metodi utilizzati dai Dirigenti delle sedi in questione. Nel caso di Genova, appare palese una totale chiusura da parte del Dirigente alla possibilità di utilizzare le relazioni sindacali nel rispetto del Contratto e degli accordi vigenti.
Infatti, rifiuta in modo categorico il dialogo, come evidenziato anche nell’ultima occasione, cioè la trattativa in sede locale per l’utilizzo del fondo di produttività.
In tale occasione le OO.SS. sindacali presenti non hanno raggiunto alcun accordo con l’Amministrazione e hanno chiesto al Segretario Generale un ulteriore incontro in tempi brevi.
Il Dirigente che appare chiaro quanto fosse indispettito dalla presenza dei sindacalisti e dalle richieste da questi formulate, non ha esitato a mandare a monte la contrattazione ed in seguito non ha provveduto alla riconvocazione delle parti per ridiscutere l’argomento.
Tutto ciò creando un danno palese ai lavoratori; quest’ultimi sono stati privati della possibilità di utilizzare il budget a loro assegnato per l’elaborazione e avvio dei progetti locali, inoltre non hanno certezza circa la percezione del fondo di produttività collettiva.
Purtroppo dobbiamo dire che la situazione non è nuova, ma è un susseguirsi, in quanto il Dirigente agisce costantemente con arroganza rispetto ad ogni legittima richiesta di parte sindacale.
Situazione analoga è quella del T.A.R. Lombardia – sede di Milano.
In questo caso il Dirigente trasforma gli incontri con le OO.SS. in occasioni nelle quali elogia un piccolo gruppo di persone che guarda a caso sono da anni destinatari di cospicue somme del fondo di produttività, nonché destinatari di ordini e attività di servizio che producono poi il noto contenzioso per il riconoscimento delle mansioni superiori. D’altro canto l’occasione è lieta per formulare atti di accusa nei confronti del restante personale, a suo dire sempre poco disponibile nei confronti dell’attività lavorativa e avente scarsa professionalità e non disposto ad operare nel famoso archivio del T.A.R. di Milano, oppure ad accollarsi l’onere del trasporto fascicoli a mezzo “carrello”. Ed in qualche caso non è stato disposto a recarsi in ufficio la Domenica…..
E appare a dir poco singolare (e per fortuna) la tabella elaborata dal Dirigente inerente i punteggi per la distribuzione del fondo all’interno di singoli progetti: 50% per le attività di produttività; 10% trasporto carrelli (????); 40% in base alla presenza in servizio.
In questo caso appare chiaro che il Dirigente in questione non ha mai letto un contratto, soprattutto la parte che riguarda i progetti locali.
E’ del tutto evidente come in tale sede manchi una politica di organizzazione del lavoro e non si tenga conto delle professionalità che ciascun dipendente può esprimere, come è mai possibile che solo 10 persone (su un totale di 31 in servizio) possano reggere un T.A.R. di tali dimensioni.
Che dire poi delle figure di coordinatori e vice coordinatori (da quale mansionario vengono fuori?) a volte appartenenti all’area B con posizioni B1 e B2, che coordinano gruppi di lavoro ove all’interno vi sono figure professionali appartenenti all’area C.
Tutto ciò premesso chiedamo ai Signori Segretari in indirizzo, per quanto di propria competenza, un intervento incisivo volto a rimuovere ed a modificare radicalmente tale politica di gestione del personale, ed ha ripristinare se non a creare un corretto sistema di relazioni sindacali.
A tale proposito si riporta quanto asserito nel C.C.N. integrativo 2002-2005 nel sistema delle relazioni sindacali:
“le parti si impegnano a realizzare uno stabile sistema di relazioni sindacali e ad utilizzare appieno e con correttezza gli istituti che definiscono i diversi modelli relazionali, con particolare attenzione alla regolarità del confronto presso le sedi decentrate. Per la concreta attuazione degli istituti previsti dal sistema delle relazioni sindacali”….
Le scriventi invitano fin d’ora l’Amministrazione a convocare una conferenza dei rappresentati dell’amministrazione e delle organizzazioni sindacali, come prevista dal comma 5.1 del sistema delle relazioni sindacali del citato contratto integrativo
Nonché a programmare un incontro come previsto dal comma 8 dello stesso contratto: “Verifica: Sono previsti incontri periodici a livello nazionale, di norma semestrali, per verificare lo stato delle relazioni sindacali. In tale sede potranno essere esaminate le situazioni che hanno dato luogo a conflitti nelle sedi decentrate”.
Si resta in attesa di un cortese sollecito riscontro.
Distinti saluti

CGIL F.P.
Tiziana Giangiacomo
UIL P.A.
Elisabetta Argiolas

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