Medici – Apprezzamento per la scelta della Regione Toscana di un’unica lista per gli interventi di chirurgia. Ora continuiamo nell’opera di innovazione organizzativa all’insegna di equità e trasparenza.

18 Luglio 2011

NEWS

Apprezzamento per la scelta della Regione Toscana di un'unica lista per gli interventi di chirurgia. Ora continuiamo nell'opera di innovazione organizzativa all'insegna di equità e trasparenza.

La FP CGIL e FP CGIL Medici della Toscana sono oggi intervenute nel dibattito sulla delibera regionale per le prestazioni chirurgiche con il seguente comunicato:

Garantire l’accesso unico agli interventi chirurgici, superando le disparità nei tempi di accesso tra cittadini che si rivolgono a medici in attività istituzionale o in regime di libera professione intramoenia, è a parere di CGIL Funzione Pubblica e CGIL Medici un atto di coerenza con i principi universalistici che presiedono al Servizio sanitario nazionale.
La Regione Toscana, da questo punto di vista, ha avuto il coraggio di aggredire uno dei problemi alla base delle diseguaglianze inaccettabili fra utenti del servizio sanitario assecondate dalla legislazione nazionale. La FP CGIL e la FP CGIL Medici apprezzano la delibera di inizio luglio che punta a ridurre i tempi di attesa nelle liste per visite ed esami specialistici, ed a maggior ragione condividono l’atto che dal prossimo novembre darà sostanza ai principi di equità e trasparenza, rimuovendo le disparità di accesso alle prestazioni chirurgiche, la cui tempistica sarà dettata solo da criteri di priorità clinica.
Dal nostro punto di vista, questo è il primo positivo passo che deve preludere ad una più incisiva opera di riorganizzazione del lavoro, con l’obiettivo di innalzare i livelli complessivi delle prestazioni erogate dal sistema sanitario regionale. Come ama dire l’assessore Rossi, in sanità chi sta fermo arretra nei fatti. La FP CGIL e la FP CGIL Medici chiedono alla Regione di continuare il confronto con le organizzazioni sindacali , al fine di proseguire sulla strada dell’innovazione organizzativa, strutturale e gestionale, qualificando ulteriormente le risposte ai bisogni di salute dei cittadini. La libera professione è un istituto riconosciuto dalle leggi e dal contratto di lavoro dei Medici e parte integrante dell’offerta del SSN, che consente al cittadino di scegliere il professionista, ma devono essere create le condizioni perché questa possa svolgersi all’interno di percorsi definiti, condivisi e trasparenti.
Dare concreta attuazione alla delibera sulle prestazioni chirurgiche, allora, comporta allocare meglio le risorse economiche regionali, introdurre elementi di efficienza organizzativa, dotare gli ospedali delle tecnologie adeguate, definire in modo più chiaro la catena di comando e gli ambiti di responsabilità che competono a personale del comparto, medici e dirigenti. Ciò significa anche programmare le attività chirurgiche in modo coordinato e trasparente, tarandole sulla dotazione effettiva di personale, che, in caso di sottodimensionamento va integrato o remunerato con modalità contrattate per le eventuali prestazioni aggiuntive.
In assenza di questa profonda opera di “refitting” organizzativo, rischiamo il paradosso che strutture pubbliche non messe in condizione di funzionare in modo efficace, finirebbero per dirottare pazienti e risorse economiche notevoli sul sistema delle cliniche private. Esito previsto dalla stessa delibera regionale, che prescrive il rimborso della spesa sostenuta presso i privati, nel caso in cui il Servizio sanitario toscano non sia in grado di rispettare i tempi di esecuzione delle prestazioni chirurgiche.
La FP CGIL e la FP CGIL Medici, aldilà di quel che dice il ministro Brunetta, si sono sempre battute per migliorare gli standard organizzativi e gestionali della nostra sanità, con l’orgoglio di rappresentare personale qualificato che opera in uno dei migliori sistemi esistenti al mondo. Ma anche con la consapevolezza dei deficit che ne impediscono un livello ancora migliore di efficienza e trasparenza.
Per questo chiediamo anche che la Regione dia disposizione alle aziende di pubblicare sui siti aziendali tempi e tipologie di prestazioni delle liste di attesa, i volumi delle prestazioni eseguite per tipologia di regime (istituzionale e intramoenia), in relazione alle risorse umane e infrastrutturali assegnate alle diverse unità operative.
In altre parole, serve un monitoraggio obiettivo e trasparente del funzionamento dell’intero sistema, a partire dalla verifica dell’appropriatezza della prescrizione del medico di medicina generale, che ha un ruolo fondamentale nell’indirizzare i propri pazienti, fino all’esito degli esami diagnostici e ai feedback delle operazioni chirurgiche.


 

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