Medici – Domani al via la trattativa per la medicina generale, da rinnovare subito

18 Luglio 2011

NEWS

Domani al via la trattativa per la medicina generale, da rinnovare subito

 
Dichiarazione di Massimo Cozza, segretario nazionale FPCGIL Medici
e di Nicola Preiti, coord. naz.le FP CGIL Medici Medicina Generale

 
Le trattative per il rinnovo dell’ACN della medicina generale per il biennio economico 2008 -2009 prenderanno il via domani mattina alla Sisac .
E’ questa una buona notizia, ma chiediamo la reale volontà di un rinnovo celere.
Il comitato di settore è in scadenza, visto che elezioni regionali sono alle porte e le problematiche poste nell’Atto di Indirizzo, a partire dal nuovo assetto organizzativo della medicina generale, richiederebbero una lunga e complessa trattativa a livello nazionale ed una ulteriore definizione attraverso accordi regionali.
Si pensi che l’ultimo rinnovo ha richiesto due anni per scrivere solo sei articoli e che le relative trattative regionali sono quasi tutte ancora da iniziare.
Una vera riorganizzazione del settore la chiediamo da anni, e finalmente sembra che tutti (anche l’Atto di indirizzo) la ritengono indispensabile. Ma se realmente si vuole chiudere rapidamente si rischia di introdurre modifiche che cambiano l’assetto della medicina generale ma in modo scoordinato e senza una logica complessiva.
Per non parlare delle risorse dimezzate: invece del 3,2% più lo 0,8% come avviene nella dirigenza, l’incremento è in sostanza del 2%. Infatti dello 0,8 % non c’è traccia, ed al 3,2% è sottratto l’1,2% che è rinviato agli accordi regionali. Cioè, visto il ritmo, alle future generazioni.
E come se questo non bastasse, l’informatizzazione con tutte le attività di comunicazione ed i flussi informativi, con gli oneri e le attività connesse sono poste tout cour sulle spalle dei medici, con la mannaia delle inique sanzioni di Brunetta. E l’Atto specifica “senza ricorso a risorse aggiuntive” .
Insomma si confonde l’organizzazione, si aggiungono compiti, funzioni, obblighi e si tolgono soldi.
Tutto questo non stà in piedi. Chiediamo alle Regioni di prendere una direzione chiara senza infingimenti: se vogliono rinnovare le convenzioni prima delle elezioni devono soltanto riconoscere a livello nazionale gli arretrati del 2008 e 2009, nella stessa misura riconosciuta alla dirigenza (3,2% + 0,8%).

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