Medici – Fazio su esclusività per i medici sbaglia, è da valorizzare

18 Luglio 2011

NEWS

Fazio su esclusività per i medici sbaglia, è da valorizzare

 
Dichiarazione di Massimo Cozza, segretario nazionale FP CGIL Medici
 

La devastante deregulation della libera professione – già contenuta nel Ddl sul Governo Clinico in discussione alla Camera e rilanciata oggi dal Ministro della Salute Prof. Ferruccio Fazio in una intervista al Sole 24 Ore – è un gravissimo danno per i medici che credono nel servizio pubblico e per i cittadini che sempre di meno si possono permettere di rivolgersi al privato.
E’ sbagliato lasciare la possibilità al medico pubblico di poter svolgere la libera professione sia dentro che fuori il Ssn, salvando comunque l’indennità di esclusività.
Si tratterebbe di un “tana libera tutti” a vantaggio di chi vuole centrare la sua attività professionale nel privato, a danno dei medici che vogliono poter svolgere la libera professione intramoenia in modo trasparente negli ospedali e nei servizi territoriali – con una migliore qualità della vita lavorativa, senza essere costretti continuamente a spostarsi, a cercarsi studi e strutture private, a occuparsi delle segreterie, dell’affitto e del commercialista – e di tutti gli altri medici che non svolgono nessun tipo di libera professione.
Un danno per i cittadini che non potranno più avere nel servizio pubblico il luogo delle visite anche in intramoenia, con un centro unico di prenotazione e di pagamento degli onorari, con una chiara e trasparente regolamentazione su tariffe e con un monitoraggio sulle liste di attesa pubblico-privato.
Estendere poi l’indennità di esclusività anche al medico pubblico che svolge la libera professione nel privato significa svuotare la scelta per il Ssn della stragrande maggioranza dei medici (95%), peraltro con un costo aggiuntivo di circa 50 milioni di euro per poter “regalare” più soldi agli oltre 5.500 medici oggi in extramoenia.
E’ invece fondamentale una nuova valorizzazione della scelta della esclusività di rapporto, già regolamentata con la legge bipartisan 120 del 2007, che deve ritornare obbligatoria per i medici con incarichi apicali, e con una sua rivalutazione economica con fondi extracontrattuali, essendo l’indennità ferma ai valori del 2000, senza discioglierla in modo indistinto nel monte salari.
Chiediamo pertanto al Ministro, al Parlamento e alle Regioni di fermare questa picconata al Ssn. Si tratterebbe di un tragico errore per la sanità pubblica e di un tradimento per decine di migliaia di medici che credono e vogliono lavorare solo nel servizio pubblico ma con una indennità di esclusività rivalutata e con la possibilità garantita dall’azienda di poter svolgere una trasparente libera professione intramuraria a salvaguardia della qualità del lavoro e delle prestazioni per i cittadini.

 

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