Medici – Il Governo sul Patto per la Salute: tagli dei fondi, dei posti letto e per il personale

18 Luglio 2011

NEWS

Il Governo sul Patto per la Salute: tagli dei fondi, dei posti letto e per il personale

 
Le indiscrezioni – uscite oggi sulle pagine del Sole24 Ore – sui contenuti dello schema di intesa per il nuovo Patto per la Salute 2010/2011, sulla base del quale si consumerà nei prossimi giorni il confronto fra il Governo e la Conferenza delle Regioni, confermano la dimensione di una manovra ormai palesemente orientata a ridurre non più solo i finanziamenti al Servizio Sanitario Nazionale, ma anche gli spazi di autonomia delle Regioni, gli standard di erogazione delle prestazioni, la presenza “pubblica” nel servizio sanitario nazionale e, infine, le retribuzioni e i diritti degli operatori sanitari, compresa la dirigenza medico-veterinaria. È confermata una forte contrazione di risorse per la sanità pubblica ( -7 miliardi nel solo biennio 2010/2011); è prevista una diminuzione del rapporto “posti letto per abitanti” dal 4,5 al 4,0 per mille abitanti, concretizzando, per tale via, una riduzione complessiva di più di 10.000 posti letto; è prevista l’introduzione di un meccanismo di partecipazione al costo delle prestazioni sanitarie da parte dei cittadini: nelle Regioni con squilibrio di bilancio tale partecipazione dovrà necessariamente coprire il 75% del disavanzo (i ticket riguarderebbero tutti i cittadini, anche quelli a qualsiasi titolo esenti ai sensi della vigente normativa).
La spesa complessiva e le dotazioni organiche per il personale non dovranno essere superiori a quelle previste nella regione in equilibrio economico e con il miglior risultato (o, in subordine al valore medio delle regioni).
Viene previsto un inasprimento delle norme previste già nei decreti e nelle leggi “Brunetta” per il blocco del turn-over con l’introduzione, di fatto, del divieto di assumere personale anche per le sostituzioni delle uscite per quiescenza. Accanto a ciò, ed è questo il vero elemento di novità, viene prevista l’impossibilità di alimentare i fondi per la contrattazione integrativa aziendale con le quote pro-capite del personale che cessa il suo rapporto di lavoro con l’Azienda ( pensioni, dimissioni, ecc).
Si fissano parametri standard per l’individuazione delle strutture semplici e complesse, senza alcun confronto sindacale.
Queste sono solo alcune delle “novità” contenute nello schema di Patto per la Salute sul quale a giorni si aprirà il confronto Stato/Regioni.

La FPCGIL Medici e la FPCGIL, insieme alla CGIL, sono già impegnate nel contrastare la sciagurata ipotesi di una approvazione del Patto per la Salute 2010 – 2011 con simili contenuti.

Si allegano gli articoli del Sole 24 Ore e la dichiarazione stampa della segretaria nazionale FP CGIL per la sanità, Rossana Dettori.

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