Medici – Il percorso delle modifiche della direttiva sull’orario in Europa con il testo

18 Luglio 2011

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Il percorso delle modifiche della direttiva sull'orario in Europa con il testo

 
Il voto di ieri nella plenaria del Parlamento Europeo ha approvato tutti gli emendamenti del relatore Cercas, già adottati dalla Commissione occupazione un mese fa, tutti tesi a mettere in discussione la posizione comune del Consiglio (costituito dai rappresentati dei Governi), quella del 9.6.2008 che aveva drasticamente peggiorato la direttiva 2003/88 sull’orario di lavoro.
In buona sostanza il voto di ieri del Parlamento Europeo ha permesso con una solida maggioranza qualificata sui singoli emendamenti (in seconda lettura non si vota il testo finale emendato ma le singole modifiche, una per una) che mediamente ha oscillato tra i 424 e i 505 voti a favore di un testo da presentare al Consiglio, per aprire un processo di conciliazione e quindi una terza lettura prima della eventuale adozione finale della nuova direttiva.
Sono state eliminate le parti piú odiose del testo del Consiglio del 9.6.2008 (che vi rialleghiamo per un confronto con in grassetto le modifiche pesanti che erano state operate dal Consiglio) tra cui per i medici la possibilità di settimane lavorative standard di 48 ore e la non valutazione del tempo di guardia inattivo ai fini dell’orario complessivo.
Si allega quindi il testo consolidato votato ieri dal PE dove le modifiche votate sono in grassetto sul testo ricevuto dal Consiglio come posizione comune.
Il testo approvato ieri come cioè sarebbe la nuova direttiva se questo fosse il testo definitivamente adottato dal Consiglio (ipotesi molto difficile il che ci fa sperare che in assenza di accodo nel Consiglio le loro modifiche peggiorative non porteranno ad alcuna nuova direttiva a meno che non impieghino altri anni per trovare un’intesa decente ed accettabile dal PE).
Ora il Consiglio dovrà confrontarsi con il nuovo testo del 17.12.2008 e decidere se accettarlo cosí com’è, e quindi la nuova direttiva é adottata (ipotesi altamente improbabile visto l’orientamento politico maggioritario nel Consiglio) oppure aprire il processo di conciliazione e ricercare un’intesa con il Parlamento Europeo entro e non oltre 6 settimane: se si trovasse un’intesa e la plenaria del PE l’accettasse con nuovo voto allora avremmo anche in questo caso una nuova direttiva. Se invece il Parlamento Europeo decidesse di non essere soddisfatto delle negoziazioni per la terza lettura e votasse definitivamente contro un testo d’intesa inaccettabile non se ne fa nulla e resta la vecchia 2003/88.
Ieri è’ stata comunque una bella giornata ed ancora piú bella l’altro ieri con decine di migliaia di manifestanti davanti al Parlamento Europeo, compresa la FPCGIL Medici. In definitiva, si dimostra ancora una volta che la mobilitazione del sindacato paga anche in Europa.

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