Medici – In salita il riconoscimento del lavoro usurante per i medici

18 Luglio 2011

NEWS

In salita il riconoscimento del lavoro usurante per i medici

 
Il DDL 1167 sul lavoro – approvato dal Senato ed in attesa di andare alla Camera – pone sempre più in salita la strada per il riconoscimento di lavoro usurante per i medici.
Per ottenere una riduzione di tre anni per andare in pensione – fermi restando una età non inferiore a 57 anni ed una anzianità contributiva di 35 anni – il medico deve aver svolto lavoro notturno per almeno metà della vita lavorativa, e nel periodo transitorio per un minimo di 7 anni negli ultimi 10.
Si rinvia ad una delega al Governo la definizione dell’asticella del numero minimo delle notti annuali.
Il raggiungimento dei precedenti requisiti potrebbe comunque essere vanificato dalla clausole di salvaguardia che pone uno stop ai riconoscimenti, una volta esaurita la copertura finanziaria disponibile.
I medici con incarichi professionali da un lato – grazie alla “cortesia” del Ministro Brunetta – possono venire rottamati in modo arbitrario anche a 59 anni, dall’altro lato, pur continuando a svolgere prestazioni notturne anche oltre i 55 anni, rischiano di non ottenere alcun riconoscimento di lavoro usurante e di vedersi preclusa la possibilità di carriera dalla permanenza in servizio degli apicali fino a 70 anni.

Continuano le norme inique contro la stragrande maggioranza dei dirigenti medici e veterinari ed è arrivato il tempo della protesta, a partire dallo sciopero dell’11 dicembre 2009 di tutto il pubblico impiego e la scuola indetto dalla FPCGIL e dalla FLC CGIL al quale partecipa anche la FPCGIL Medici.

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