Medici – Intramoenia, Tar Toscana respinge sospensiva, e per Marino bisogna verificare la sua applicazione

18 Luglio 2011

Intramoenia, Tar Toscana respinge sospensiva, e per Marino bisogna verificare la sua applicazione

 
Da Doctor news del 28/9/07:
 
Intramoenia, Tar respinge sospensiva

Il Tar della Toscana ha respinto il ricorso avanzato da un gruppo di medici senesi che chiedevano la sospensiva del termine per l’attivazione del nuovo regime dell’attività intramoenia, deciso dalla Regione Toscana con la delibera n.555 del luglio scorso. I sanitari senesi dovranno quindi attenersi alla scadenza fissata dalla Regione e far partire l’attività negli spazi organizzati dall’Azienda ospedaliero universitaria senese dal primo ottobre.

“La sentenza – afferma l’assessore regionale per il diritto alla salute Enrico Rossi – ci conforta ancora una volta, come in tante altre occasioni precedenti, sulla giustezza delle nostre scelte. L’intramoenia è una attività importante per il servizio sanitario e per il cittadino, ma è rimasta sostanzialmente ingovernata dal 2000, con continue proroghe nazionali. La Toscana, nel corso degli anni, ha utilizzato appieno i finanziamenti statali destinati all’intramoenia ed è in grado di dare un assetto definitivo all’attività. La delibera che abbiamo approvato nel luglio scorso, e che abbiamo discusso in modo approfondito con tutte le parti in causa – prosegue Rossi – secondo il metodo della concertazione fissa regole e criteri chiari e trasparenti, integra l’attività intramoenia con quella istituzionale, nel rispetto del cittadino e della sua esigenza di godere di una ulteriore opportunità assistenziale, e nel rispetto del medico e dalla sua professionalità. Abbiamo effettivamente tradotto il termine intramoenia in un’idea unitaria, funzionale e strutturale”.

Per l’assessore Rossi nella delibera ci sono aspetti particolarmente importanti. “Ad esempio – afferma – il CUP separato, il personale appositamente assegnato, il pagamento fatto all’azienda e non al professionista sono garanzia di trasparenza ed equità. Così si rafforza anche il senso di appartenenza del professionista all’azienda e si rende possibile un rapporto più corretto tra i tempi di attesa dell’attività istituzionale e quelli dell’attività libero professionale”. Per quanto riguarda gli aspetti organizzativi dall’Aou di Siena arrivano le più ampie assicurazioni: “Gli spazi saranno pronti – afferma il direttore generale Carlo Tomassini – Abbiamo avuto dalla Regione il tempo necessario per l’allestimento dei 20 ambulatori e dal primo ottobre potranno essere utilizzati”.

SSN
Marino, verificare dov’è applicata legge intramoenia

 
Giusto verificare dove, in Italia, si sia iniziato ad applicare la legge sulla libera professione intramoenia per i medici del Servizio sanitario nazionale, approvata in extremis prima della pausa estiva. La pensa così il presidente della Commissione Igiene e sanità del Senato, Ignazio Marino che spiega: “Sull’intramoenia non ci sono prese di posizioni ufficiali della Commissione. Credo però che ci sia una volontà sia del ministro, e penso che si tratti di un’idea da sostenere, sia di alcuni parlamentari, di verificare ad alcuni mesi dalla pubblicazione in Gazzetta della legge quali sono le strutture in cui la legge inizia a essere applicata realmente”. Per Marino rientra “tra i compiti del Parlamento la verifica di quello che accade, ma è una preoccupazione che – assicura – anche il ministro sente molto, perché effettivamente non si è fatta la legge per rispettare solo una tempistica, in vista della scadenza del 31 luglio 2007”. Una posizione che il presidente della Commissione Sanità di Palazzo Madama fa propria. “Tengo molto – dice – alle cosiddette urgenze indifferibili. E’ giusto – spiega – che una legge stabilisca che, se un cittadino ha una reale necessità, deve trovare una risposta dal Servizio sanitario nazionale entro 72 ore”. Un concetto che Marino ritiene “importante” e che “alla lunga può modificare il modo in cui noi eroghiamo i nostri servizi sanitari. Se il cittadino sa che avrà una risposta in tempi brevi, si rivolgerà al privato se vuole scegliere proprio quello specialista o una stanza con servizi che il SSN non è tenuto a fornire. Ma non perché non ha altra scelta”

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