Medici – L’atto di indirizzo serve al rinnovo delle convenzioni oppure è un diversivo ?

18 Luglio 2011

NEWS

L'atto di indirizzo serve al rinnovo delle convenzioni oppure è un diversivo ?

 
Comunicazione stampa di Nicola Preiti,
Coordinatore Nazionale FP CGIL Medici – Medicina Convenzionata

Il comitato di settore ha inviato al Governo l’atto di indirizzo per il rinnovo dell’ACN della medicina convenzionata. E’ questa una buona notizia, è il primo passo concreto per l’avvio delle trattative, sempre che il Governo, come speriamo, decida di approvarlo.
Si impongo tuttavia alcune riflessioni sul significato e sui contenuti dell’Atto. A prima vista appare piuttosto contraddittorio, fino ad offuscare la reale volontà del rinnovo.
Il comitato di settore è in scadenza, visto che elezioni regionali sono alle porte. Perché allora prima si indica questo rinnovo come una ulteriore “tappa intermedia da chiudere rapidamente per permettere una rapida ripresa della trattativa per il prossimo acn che dovrà riscrivere le convenzioni”; e poi si chiede a questo rinnovo di intervenire in modo sostanziale sull’assetto organizzativo, sui compiti e sulle funzioni delle associazioni funzionali ed unità complesse; sulle integrazioni professionali e sugli altri servizi del territorio; si chiedono modifiche sui livelli decentrati degli accordi; si chiede una revisione di tutta la convenzione, si chiede una disciplina per regolare la medicina generale in ambito penitenziario. Tutte cose che richiedono anche una ulteriore definizione attraverso accordi regionali.
Allora non si vuole proprio chiudere rapidamente. Si pensi che l’ultimo rinnovo ha richiesto due anni per scrivere solo sei articoli e che le relative trattative regionali sono quasi tutte ancora da iniziare.
Inoltre si introducono modifiche che cambiano l’assetto della medicina generale ma in modo scoordinato senza una logica e senza la vera riorganizzazione del settore che da anni chiediamo e che tutti (anche l’Atto di indirizzo) ritengono indispensabile.
Per non parlare delle risorse dimezzate: invece del 3,2% più lo 0,8% come avviene nella dirigenza, l’incremento è in sostanza del 2%. Infatti dello 0,8 % non c’è traccia, ed al 3,2% è sottratto l’1,2% che è rinviato agli accordi regionali. Cioè, visto il ritmo, alle future generazioni.
E come se questo non bastasse, l’informatizzazione con tutte le attività di comunicazione ed i flussi informativi, con gli oneri e le attività connesse sono poste tout cour sulle spalle dei medici. E l’Atto specifica “senza ricorso a risorse aggiuntive” !
Insomma si confonde l’organizzazione, si aggiungono compiti, funzioni, obblighi e si tolgono soldi.
Tutto questo non stà in piedi. Chiediamo alle Regioni di prendere una direzione chiara senza infingimenti: se vogliono rinnovare le convenzioni prima delle elezioni devono soltanto riconoscere a livello nazionale gli arretrati del 2008 e 2009, nella stessa misura riconosciuta alla dirigenza (3,2% + 0,8%). Sono già troppe le incombenze ulteriori che per legge si impongono ai medici (vedi certificati INPS) per discutere anche degli arretrati. Il nuovo comitato di settore farà poi il suo atto di indirizzo per riformare completamente la medicina convenzionata nel nuovo rinnovo.
In caso contrario saremo costretti a rimarcare i limiti di queste Regioni e aspettare direttamente il nuovo Comitato di settore dopo le elezioni.

 

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