Medici – La FPCGIL Medici invita tutti i medici pubblici a sottoscrive l’appello “Non siamo spie”

18 Luglio 2011

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La FPCGIL Medici invita tutti i medici pubblici a sottoscrive l'appello "Non siamo spie"

 
La cura degli immigrati clandestini è incompatibile con la delazione che potrebbe essere introdotta da un emendamento al “Pacchetto Sicurezza”, in discussione in aula la prossima settimana al Senato.

In sostanza il medico prima dovrebbe curare il clandestino malato e poi denunciarlo alla polizia per l’espulsione.

Basterebbe un po’ di buon senso per capire che i clandestini sarebbero costretti a non curarsi alla luce del sole, a danno della loro salute e di quella di tutti i cittadini, per eventuali malattie contagiose non trattate.

Eppure chi svolge le funzioni anche di Ministro della Salute, il senatore Maurizio Sacconi, ha già affermato, insieme al Ministro dell’Interno Roberto Maroni, la sua condivisione.

La FPCGIL Medici, che aveva già denunciato questo tentativo, ha anche formalmente sottoscritto l’appello “Divieto di segnalazione – siamo medici e infermieri, non siamo spie” – lanciato da Medici Senza Frontiere, Associazione Studi Giuridici sull’Immigrazione, Società Italiana di Medicina delle Migrazioni e Osservatorio Italiano sulla Salute Globale – e invita tutti i medici pubblici a sottoscriverlo sul sito www.divietodisegnalazione.medicisenzafrontiere.it e a partecipare alla fiaccolata della società civile il 2 febbraio davanti a Montecitorio.

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