Sull’invio dei certificati medici on line pesa l’adeguamento informatico dei pc dei camici bianchi che, a detta dei sindacati, ancora non esiste. “La trasmissione telematica dovrebbe partire dal prossimo 15 dicembre – spiega a LABITALIA il segretario nazionale Fp Cgil Medici Massimo Cozza – ma credo che siamo in presenza di un altro spot del ministro Brunetta. Se da una parte l’iniziativa del ministro è condivisibile e ‘lodevole’ perché comunque consente a milioni di lavoratori di esimersi dal presentare il certificato, dall’altra non basta scriverlo in una legge”. “In realtà – continua Cozza – non ci sono assolutamente le condizioni per fare effettuare l’invio on line. E’ vero che i medici hanno un computer, ma devono anche avere il software e il collegamento all’Inps. Per non parlare poi della privacy”.
Ma per Cozza “la cosa grave è quanto stabilito dall’articolo 55 del decreto”. “L’inosservanza degli obblighi di trasmissione per via telematica della certificazione medica concernente assenze di lavoratori per malattia – rimarca – comporta l’applicazione della sanzione del licenziamento ovvero, per i medici in rapporto convenzionale con le aziende sanitarie locali, della decadenza dalla convenzione, in modo inderogabile dai contratti o accordi collettivi”. “Peraltro – ricorda il sindacalista – in una nota il ministero per la Pubblica amministrazione e l’innovazione ha chiarito che entro la settimana prossima sarà emanato il decreto del ministero del Welfare che definirà le modalità dell’invio telematico del certificato di malattia all’Inps e che sempre entro la settimana prossima sarà emanata dal ministero la circolare esplicativa della trasmissione telematica. Dal 26 novembre è poi previsto l’avvio della distribuzione alle Aziende Sanitarie dei pin per i medici. Tutto questo – conclude – ci dice quindi che ancora bisogna partire”.