Medici – La reintroduzione nel DL Anticrisi della rottamazione dei medici è una vergogna

18 Luglio 2011

NEWS

La reintroduzione nel DL Anticrisi della rottamazione dei medici è una vergogna

 
Dichiarazione stampa di Massimo Cozza, segretario nazionale FPCGIL Medici
 

La maggioranza, senza alcun pudore, ha approvato ieri alle Commissioni riunite Bilancio e Finanze della Camera il testo di un emendamento al DL Anticrisi, come preannunciato dal Ministro Brunetta, con il quale si reintroduce la facoltà per le aziende di rottamare i dirigenti medici e veterinari con 40 anni di contributi, compresi anche i periodi riscattati.
Lo stesso testo già bocciato qualche settimana fa dall’Aula della Camera, con una perfidia in più: la validità dei preavvisi di prepensionamento antecedenti alla cancellazione della precedente norma.
Un medico pubblico potrà essere prepensionato obbligatoriamente a 59 anni, in quanto spesso ha riscattato 10 anni tra laurea e specializzazione. Il Ministro Brunetta, sempre a 59 anni, rimarrà tranquillamente al suo posto di professore universitario, categoria esclusa dalla rottamazione come i magistrati e i dirigenti medici di struttura complessa. I cittadini sapranno giudicare.
Nello stesso DL, in modo paradossale, si obbligano invece le donne medico a lavorare fino a 65 anni e non c’è nessun riconoscimento di lavoro usurante per le guardie notturne.
Abbiamo già manifestato la nostra contrarietà a queste norme, unitariamente alle altre OO.SS mediche e veterinarie con un sit-in sotto Palazzo Vidoni. Se il Governo e la sua maggioranza perseverassero senza cambiare, ci aspetterà un autunno caldo negli ospedali e nella sanità pubblica. 
 

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