Medici – Le proposte per il contratto 2006-2009 dei medici, veterinari e dirigenti STPA del Ssn

18 Luglio 2011

Le proposte per il contratto 2006-2009 dei medici, veterinari e dirigenti STPA del Ssn

 
In vista della prossima apertura delle trattative per il rinnovo del contratto 2006-2009 per le aree dirigenziali medico-veterinaria e STPA, la FPCGIL Medici e la FPCGIL hanno elaborato le loro proposte che, in assemblee pubbliche aziendali, sottoporranno all’attenzione ed alla discussione di tutti i medici ed i dirigenti del Ssn. Di seguito alcune delle principali proposte.

Nel contratto nazionale si dovrà prevedere, a livello regionale, il diritto-dovere di adottare meccanismi sanzionatori e sostitutivi per le aziende inadempienti nella contrattazione aziendale, ed in particolare nella attuazione della normativa sulla libera professione intramoenia, nella tutela assicurativa, nel rispetto dell’orario di lavoro. In questo ambito si rivendica, non solo nella legge ma anche nel contratto, il riposo giornaliero di undici ore ogni ventiquattro.

Gli straordinari e le pronte disponibilità, che superano i limiti contrattuali previsti, non dovranno più essere finanziati con l’utilizzazione impropria dei fondi contrattuali aziendali, ma con le risorse del bilancio aziendale, e dovranno comunque terminare, attraverso un piano di rientro contrattato con le organizzazioni sindacali, a partire da una appropiata politica occupazionale.

Per la parte economica si propone di destinare il 90% degli aumenti nel salario fondamentale, già nel contratto nazionale, garantendo un congruo aumento del tabellare e la valorizzazione della esperienza professionale, prevedendo premi economici in caso di valutazioni positive.

Due fermi no sono nei confronti del tentativo sia di superare il vincolo del parere del Comitato dei Garanti in caso di recesso, sia di scippo dai fondi contrattuali delle risorse della retribuzione individuale di anzianità lasciate dai dirigenti che cessano da servizio.

Dal punto di vista organizzativo si richiede la collocazione delle strutture semplici, dotate di reale autonomia gestionale, in linea con le strutture complesse.

La valutazione deve superare il mero giudizio individuale, considerando l’attività del singolo medico all’interno della unità operativa, anche sulla base di indagini sulla percezione dell’utenza raccolte attraverso modalità che andranno definite tra le parti.

Viene posto sul tavolo contrattuale il nodo fondamentale del precariato, per il quale si chiede un programma di stabilizzazione.

Si chiede infine l’istituzione in ogni Regione dei Comitati per le pari opportunità per le aree dirigenziali medica, veterinaria e STPA.

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