Medici – Mille medici a Napoli per la Vertenza Salute al Sud contro la malasanità

18 Luglio 2011

NEWS

Mille medici a Napoli per la Vertenza Salute al Sud contro la malasanità

 
In una grande sala strapiena di 1000 medici e dirigenti del SSn – tra i quali tante bandiere e cappelli rossi della FPCGIL Medici – si è svolta oggi a Napoli presso l’Auditorium dell’ Hotel Royal Continental la manifestazione delle Regioni del Sud promossa dalle maggiori OO.SS. della dirigenza del S.S.N. nell’ambito della “Vertenza Salute”, per difendere e migliorare la sanità pubblica contro la malasanità.

Noi vogliamo uscire dall’angolo nel quale ci vuole costringere la cattiva politica che sta picconando il servizio sanitario nazionale, a partire dalle Regioni del Sud” ha detto il segretario nazionale della FPCGIL Medici Massimo Cozza. “E lo vogliamo fare insieme ai cittadini. Vogliamo difendere il servizio pubblico da un progressivo impoverimento. Da chi lo vuole picconare per costruire il pilastro del privato“.
Cozza ha quindi così concluso il suo intervento: “Come ha detto il dr. Ernesto Guevara del Serna, uno dei medici più famosi della storia, “solo chi lotta può perdere, chi non lotta ha già perso”.

Il Segretario Regionale della FP CGIL-MEDICI della Campania Giosuè Di Maro, a margine dei lavori, ha evidenziato come il nuovo Patto per la Salute per gli anni 2010-2012, come recepito dalla Finanziaria 2010, aggravi la già precaria situazione delle Regioni meridionali caratterizzate da un sistema salute inefficiente, inappropriato e clientelare, un sistema squilibrato nella qualità dell’offerta sanitaria che produce sprechi e diseconomie nella organizzazione e nella erogazione dei servizi, determinando un basso indice di appropriatezza delle prestazioni erogate.

I Piani di Rientro” ha detto Di Maro “invece di innescare un meccanismo virtuoso in grado di produrre una razionalizzazione e un risanamento strutturale del sistema, hanno determinato, così come avvenuto in Campania, una politica di razionamento economico, con il perdurare del blocco del turn over del personale, con la mancata stabilizzazione del personale precario, con il taglio alle risorse finanziarie e alle dotazioni organiche, con tagli ai servizi, riduzioni delle prestazioni sanitarie erogate, impossibilità a garantire i LEA, disagi all’utenza ed ai lavoratori.”

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