Medici – Negli Stati Uniti i medici migliori votati dai pazienti

18 Luglio 2011

Negli Stati Uniti i medici migliori votati dai pazienti

DAL CORRIERE DELLA SERA

NEGLI STATI UNITI
I medici migliori votati dai pazienti
La classifica realizzata con il metodo usato per i volumi sui ristoranti. Molte le riserve e le critiche

DAL NOSTRO INVIATO

NEW YORK – I criteri di scelta saranno un po’ diversi: nei ristoranti i clienti votano sulla qualità del cibo, la gradevolezza dell’ambiente, il servizio, il prezzo. Fiducia, efficacia nel comunicare, grado di reperibilità del cardiologo o dell’ortopedico al di là degli appuntamenti prefissati e trattamento ricevuto nello studio professionale, sono invece i parametri che verranno utilizzati dai pazienti per giudicare il loro medico. Ma il metodo di raccolta dei dati usato da Well-Point, il più grande gruppo assicurativo americano, per costruire una vera e propria «hit parade» dei medici, sarà lo stesso della Zagat, la società che pubblica le popolarissime guide contenenti le classifiche di ristoranti, alberghi, locali notturni, cinema, centri commerciali e, addirittura, campi da golf. «Hit parade» basate sul giudizio dei 300 mila utenti che hanno accettato di far parte della sua rete. L’accordo ufficializzato ieri con la Zagat consentirà alla Well-Point di mettere in piedi un sistema costruito attorno a una griglia di ben trenta parametri lungamente collaudati da quella che è ormai la guida più diffusa del mondo.

IMPATTO – L’impatto sul mondo della medicina — criticatissimo per gli elevati costi e la scarsa efficienza della sanità «made in Usa» — potrebbe essere dirompente, anche perché le società del gruppo Well-Point (tra esse, Blue Cross e Blue Shield, le due assicurazioni sanitarie più note) hanno ben 35 milioni di iscritti. Negli Stati Uniti quello del «ranking» è una specie di sport nazionale: dalle videocamere alle case di riposo per anziani, si vota su tutto. Una volta questo era il terreno di caccia delle riviste destinate ai consumatori come «Consumer Report» che vendono milioni di copie (un fenomeno sconosciuto in Italia). Ma ormai in questo mercato sono entrati anche gli altri «media»: il settimanale US News and World Report ha cominciato molti anni fa dando i voti ai migliori college d’America. Il successo travolgente dell’iniziativa lo spinse ad allargare sempre più il suo raggio d’azione: oggi il «magazine» è una lettura obbligata per chi vuole scegliere il miglior ospedale, il miglior liceo o la scuola di specializzazione più adatta per i propri obiettivi professionali. Visto che gli americani non sembrano ancora sazi di classifiche, US News ora sta ampliando ulteriormente la sua offerta ai consumatori aggiungendo le «hit parade» delle automobili, degli schermi tv, dei riproduttori di musica e di altri beni di consumo durevole. Un altro settimanale, New York Magazine, pubblica annualmente la sua classifica dei migliori medici della città.

CLASSIFICA – Ora, con l’avvento dell’era della sanità elettronica, i siti specializzati di gruppi come Microsoft, Google e la Revolution Health di Steve Case, il fondatore di America on Line, oltre ad offrire una miriade di nuovi servizi come la cartella sanitaria digitale personalizzata, spingono i loro utenti a esprimere un giudizio «on line» sui servizi sanitari che hanno utilizzato. Insomma, oltre alla naturale predisposizione degli americani, è la stessa tecnologia di Internet a spingere verso una selezione basata sul voto. La medicina americana, mediamente di buona qualità ma costosissima e spesso poco efficiente, dovrebbe essere la destinataria naturale dell’applicazione di queste nuove tecniche. In realtà i tentativi fin qui compiuti da molte assicurazioni di migliorare l’efficienza del sistema selezionando i medici attraverso sistemi di «rating», sono quasi sempre naufragati perché i clinici non accettano di essere giudicati sulla base di metodi privi di una comprovata validità scientifica. Le assicurazioni si muovono con prudenza perché i medici minacciano di trascinare in tribunale chi promuove iniziative di questo tipo e di chiedere un indennizzo per i danni che vengono arrecati alla loro immagine.

FALLIMENTI – Due anni fa toccò alla Boeing, il costruttore dei «giganti del cielo», gettare la spugna dopo un tentativo di selezionare, per i suoi dipendenti, i medici che risultavano essere i più capaci, economici e affidabili. Qualche mese fa è stata la volta di un’altra grande assicurazione, United Health Group: i medici hanno denunciato le sue classifiche sostenendo che erano state costruite guardano solo al costo del servizio prestato, mentre veniva ignorato l’aspetto della qualità. E la procura dello Stato di New York ha dato loro ragione. Ecco perché oggi la Well-Point si rivolge alla Zagat e mette in piedi un sistema di «rating» che esclude volutamente il parametro dell’efficacia della terapia prescritta: è il più importante, ma è anche il più difficile da misurare. E può essere fronte di «grane» giudiziarie infinite. Ma la strada è quella: il ministro della Sanità di Bush, Michael Leavitt, è, ad esempio, convinto che in futuro la sanità verrà regolata da un sistema a doppio binario: standard qualitativi delle prestazioni fissati a livello nazionale e controlli amministrati a livello locale. Il che vuol dire un sistema federale di «rating» di medici e ospedali definito da gruppi di lavoro composti soprattutto da medici ed «economisti della salute», mentre a livello locale si misureranno soprattutto fattori come la cortesia, il tempo passato in sala d’attesa e la fiducia ispirata dal medico.

Massimo Gaggi
23 ottobre 2007

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