Medici – No all’obbligo di pensione a 65 anni per le donne medico, una ingiustizia da fermare

18 Luglio 2011

NEWS

No all'obbligo di pensione a 65 anni per le donne medico, una ingiustizia da fermare

 
Dichiarazione di Massimo Cozza, segretario nazionale FP CGIL Medici
 

E’ paradossale come questo Governo, con una straordinaria solerzia, accoglie i rilievi e risponde alle sanzioni dell’Unione Europea sull’uguaglianza tra donne e uomini per l’età pensionabile nella pubblica amministrazione mentre disattende le normative europee sul diritto al riposo e sull’orario di lavoro per tutti i medici pubblici, donne e uomini.
In Italia le donne dirigenti medico nella sanità pubblica subiscono ben altre e più gravi discriminazioni: nelle opportunità di carriera, nella crescente disparità retributiva, nelle condizioni di lavoro negli ospedali e nei servizi territoriali, nel progressivo aggravarsi dell’impegno di cura nella famiglia conseguente ai tagli ai servizi sociali.
Le donne dell’area dirigenziale medico-veterinaria, se lo desiderano, già oggi possono continuare a lavorare fino a 65 anni e oltre come i loro colleghi maschi. A partire dal 2018 saranno obbligate, frenando anche l’ingresso dei giovani medici.
Senza considerare che questo Governo da un lato costringe le donne medico a fare le guardie fino a 65 anni, dall’altra parte blocca il riconoscimento del lavoro usurante per chi fa i turni notturni.
Adesso sarebbe veramente incredibile se il Ministro Brunetta proponesse un ulteriore emendamento al DL Anticrisi con la reintroduzione della facoltà da parte dell’azienda di costringere al prepensionamento i dirigenti medici e veterinari con 40 anni di anzianità contributiva, comprendendo anche i riscatti.
Noi continuiamo a gridare il nostro no a scelte unilaterali che mettono il medico alla mercè delle decisioni dell’azienda su quando andare in pensione. Brunetta si fermi, i medici ed i veterinari sono pronti a scendere in piazza con una grande manifestazione dopo l’estate. 
 


 
SI INVITANO TUTTI I VISITATORI DEL NOSTRO SITO A SOTTOSCRIVERE L’APPELLO DELLE DONNE FP CGIL E FIOM CGIL PER FERMARE QUESTA INGIUSTIZIA ANDANDO SUL SEGUENTE LINK
 

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