Medici – Pillola 5 giorni dopo, medici italiani ostaggi dell’ideologia

18 Luglio 2011

NEWS

Pillola 5 giorni dopo, medici italiani ostaggi dell'ideologia

 
Dichiarazione di Massimo Cozza, segretario nazionale FPCGIL Medici
 

L’autorizzazione alle vendita con ricetta medica della pillola contraccettiva d’emergenza a base di ulipristal acetato – che agisce entro 5 giorni dal rapporto sessuale e con maggiore efficacia rispetto alla pillola del giorno dopo – avvenuta venerdì 13 agosto da parte della Food and Drug Administration (Fda) anche negli Stati Uniti e già approvata dall’Agenzia Europea per i medicinali (Emea), impone un’accelerazione della decisione anche da parte dell’Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa).

Non è più tollerabile che da cinque mesi l’iter di approvazione sia stato sospeso dall’Aifa in attesa del parere degli esperti della Commissione Tecnico Scientifica.

I medici italiani, anche a fronte delle crociate ideologiche contrarie, hanno il diritto-dovere etico e scientifico a poter utilizzare la nuova pillola così come i loro colleghi europei a partire da francesi, tedeschi, inglesi e spagnoli e, adesso, anche americani.

E’ lo stesso codice deontologico che indica al medico ad attivarsi per eliminare ogni forma di discriminazione nell’accesso alle cure e a portare avanti prescrizioni e trattamenti “ispirati ad aggiornate e sperimentate acquisizioni scientifiche”.

La decisione in merito alla effettiva utilizzazione deve poi scaturire dal rapporto medico- paziente, dove va fornita una completa informazione compresa la presunta possibilità che la pillola, in alcuni casi, possa interferire con l’impianto dell’ovulo fecondato.

La scelta finale spetta ovviamente alla donna, con la consapevolezza anche rispetto alle sue convinzioni religiose.

 

X
Questo sito usa i cookie per offrirti la migliore esperienza possibile. Procedendo con la navigazione sul sito o scrollando la pagina, accetti implicitamente l'utilizzo dei cookie sul tuo dispositivo. Informativa sull'utilizzo dei cookie Accetto