Medici – Rottamazione: no ad una politica contro i medici e contro la sanita’ pubblica

18 Luglio 2011

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Rottamazione: no ad una politica contro i medici e contro la sanita' pubblica

 
ANAAO ASSOMED – CIMO ASMD – AAROI – FP CGIL MEDICI – FVM – FEDERAZIONE CISL MEDICI – FASSID – FESMED – FEDERAZIONE MEDICI UIL FPL – AUPI – FEDIR SANITA’ – SDS SNABI – SINAFO

 
 
Come paventato nei mesi scorsi, la pervicace volontà di rottamare e umiliare i professionisti si sta realizzando in molte aziende sanitarie dopo che con il decreto legge “anticrisi”, convertito in legge con la fiducia, è stata reintrodotta la discrezionalità per le aziende di imporre il licenziamento ai dirigenti del Ssn con 40 anni di contribuzione, cancellando la precedente indicazione del Parlamento che aveva limitato questa possibilità solo dopo i 40 anni di servizio effettivo.

La inapplicabilità della norma per universitari e direttori medici di struttura complessa rende ulteriormente iniquo ed incomprensibile il provvedimento in considerazione che tali ruoli non sono certamente carenti, ma le carenze si concentrano proprio nelle funzioni colpite dal provvedimento.

Inoltre questa operazione non prevede alcun incentivo per i giovani che non solo non hanno certezza di rimpiazzare gli esodi, ma che spesso grazie a questa manovra vedranno soppressi posti nella dotazione organica indispensabili per future opportunità di occupazione stabile.

La legge contiene una serie di disposizioni contraddittorie che hanno un unico comune denominatore ed un’unica logica possibile: l’arroganza e la mediocrità di un potere non illuminato, teso unicamente ad imporre la propria discrezionalità.
Di questo e della possibilità di usare la rottamazione quale strumento di governo del consenso o del dissenso, anche sindacale, ne è testimonianza l’avviso di licenziamento inviato al dott. Francesco Lucà, storico leader nazionale dei radiologi. Si rottama per risparmiare, senza alcuna razionalità, anche in discipline carenti di specialisti come la radiologia.
Quanto sta succedendo al collega Lucà è inaccettabile e non deve diventare un precedente per ridurre lo spazio di confronto sindacale o per meglio “orientare” l’attività delle rappresentanze dei dirigenti del SSN.

Nessuno deve sfuggire a questo meccanismo: anche i Dirigenti sindacali che hanno il compito di curare quelle relazioni indispensabili non solo per i dipendenti, ma anche per le aziende e che rappresentano un contributo all’organizzazione sanitaria necessario per il servizio pubblico. Il preavviso di licenziamento al Dott. Lucà è la testimonianza di quanto fosse valida la determinazione con cui tutte le organizzazioni sindacali della dirigenza medica e sanitaria, hanno lottato contro questo iniquo provvedimento senza la ricerca di compromessi motivati da interessi personali.

Il personale sanitario, medici compresi, viene sempre più spesso considerato come un puro costo, salvo poi lamentare le carenze dell’organizzazione sanitaria. Evidentemente nessuno pensa al futuro, ancorché imminente, alla ricerca di facili risparmi da sottrarre costantemente al servizio pubblico.
Risparmiare sulla salute sembra l’unico obiettivo. Ma a vantaggio di chi e di che cosa? Di quali beni e di quali valori?

La miopia sta diventando cecità conclamata, molti devono ancora capirlo, ma non resta molto tempo.

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