Medici – Rottamazione medici: il Governo riconosce lo sbaglio, meglio tardi che mai

18 Luglio 2011

NEWS

Rottamazione medici: il Governo riconosce lo sbaglio, meglio tardi che mai

 
Dichiarazione di Massimo Cozza, segretario nazionale FP CGIL Medici

 
Questa mattina nell’incontro tra le OO.SS della dirigenza medica e del SSN con il Ministro del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali Maurizio Sacconi e con il Capo Dipartimento Funzione Pubblica Cons. Antonio Naddeo – convocato dallo stesso Sacconi nell’ambito degli impegni assunti con le OO.SS il 23 ottobre – è stato riconosciuto dai rappresentati del Governo che la norma sulla rottamazione è stata uno sbaglio.

Meglio tardi che mai.

Questa volta non si è trattato di perplessità già esternate dal solo Ministro Sacconi, ma, insieme al Capo di Gabinetto del Ministro Brunetta, è stato condiviso l’obbiettivo di tendere all’azzeramento degli effetti della norma legislativa che consente alle aziende ospedaliere e sanitarie di poter prepensionare unilateralmente e obbligatoriamente i medici con 40 anni di contributi, compresi gli anni riscattati.

In attesa di una urgente e necessaria via legislativa per l’annullamento della rottamazione, abbiamo ritenuto di scarso valore una ulteriore circolare ministeriale, non cogente rispetto alla autonomia regionale in sanità, in presenza di una legge.

Abbiamo invece condiviso la necessità di un accordo, da sottoscrivere con i Ministri interessati, Sacconi e Brunetta, e con la Conferenza delle Regioni, Ass. Enrico Rossi, da far approvare definitivamente nella prossima Conferenza Stato Regioni del 12 novembre 2009.

E’ stata quindi elaborata una bozza di accordo nel quale si condiziona la possibilità della rottamazione alla previa adozione di provvedimenti regionali, da assumere con il confronto con le OO.SS, che ne limitino il suo esercizio in determinate e specifiche situazioni.

La bozza dovrà essere approvata anche dalle Regioni, oggi assenti ma in contatto con il Ministro Sacconi durante l’incontro.

In caso contrario per fermare la rottamazione dei medici, in corso in diverse aziende, il Governo non potrà che intervenire con un decreto legge, strumento già utilizzato dallo stesso Esecutivo per imporla con la fiducia al Parlamento.

Scaricabarile tra Governo, Regioni e Parlamento o circolari ministeriali inefficaci, non potranno essere accettate dai medici e produrranno un ulteriore disagio ed una maggiore esasperazione della categoria.

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