Medici – Una brutta Brunetta per i medici, anche senza rottamazione e 30% al risultato

18 Luglio 2011

NEWS

Una brutta Brunetta per i medici, anche senza rottamazione e 30% al risultato

 
Dichiarazione di Massimo Cozza, segretario nazionale FP CGIL Medici

 
Il Ddl Brunetta definitivamente approvato oggi dal Parlamento con il solo voto della maggioranza, rappresenta per i medici ed i veterinari pubblici un ritorno al passato. La legge nei fatti esautora il valore della contrattazione, con una negativa riconsegna della pubblica amministrazione al primato dei partiti. Si colpiscono i servizi pubblici, chi vi opera e i cittadini.
I dirigenti medici dovranno rispondere a leggi e leggine, proposte dal Ministro della Funzione Pubblica di turno, senza avere alcuna voce in capitolo attraverso le loro legittime rappresentanze sindacali. E’ la rivincita dell’asse lobby&politica. Basti pensare all’anticipo che abbiamo avuto con la norma ad personam con la quale il Ministro Brunetta voleva escludere dalla rottamazione unicamente i primari ospedalieri.
Solo grazie alla nostra battaglia e alla nostra denuncia siamo riusciti a garantire a tutti i dirigenti medici e veterinari di non essere più rottamati, avendo introdotto la legge la clausola dei 40 anni di servizio effettivo. Così come abbiamo sconfitto Brunetta con l’esclusione dalla legge del vincolo per la dirigenza del servizio sanitario nazionale di destinare il 30% della retribuzione al risultato.
Queste due vittorie nulla tolgono al nostro giudizio negativo di questa vera e propria controriforma, che contrasteremo, insieme a tutta la FPCGIL e la CGIL, in tutte le sedi.

Di seguito si pubblica il testo definitivo della Legge delega di Brunetta che si trova sulla colonna di destra (Disegno di legge approvato dalla Camera dei deputati).

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