Medici – Vertenza salute, da oggi al via e senza risposte sciopero a marzo

18 Luglio 2011

NEWS

Vertenza salute, da oggi al via e senza risposte sciopero a marzo. Il Documento.

 
Dichiarazione di Massimo Cozza, segretario nazionale FP CGIL Medici

 

Oggi abbiamo avviato la vertenza salute “Fermiamoli, stanno distruggendo la sanità pubblica italiana”, insieme alle maggiori organizzazioni sindacali della dirigenza del Ssn, che si articolerà nel 2010 in una giornata di mobilitazione nazionale il 19 gennaio, due manifestazioni interregionali a Napoli il 4 febbraio e a Milano il 16 febbraio, ed una manifestazione nazionale a Roma il 9 marzo. E se non ci saranno risposte abbiamo già in cantiere lo sciopero nazionale per la prima decade di marzo.
Il nostro è un grido di allarme, per difendere e migliorare la sanità pubblica, contro chi la vuole impoverire e distruggere, e per dare voce al profondo disagio di chi opera nel servizio pubblico. Vogliamo fermare il tarlo della cattiva politica che rischia di corrodere il servizio sanitario nazionale a partire dal suo sottofinanziamento, nonostante la boccata d’ossigeno, ottenuta grazie al ragionevole Patto per salute.
Si tagliano poi circa 10.000 posti letto ospedalieri (da 3,8 per mille abitanti a 3,3 ) entro il 2011, ma senza prevedere un potenziamento dei servizi territoriali, e comunque la contemporanea programmata diminuzione del personale porterà ad un razionamento e non una razionalizzazione delle prestazioni. A questo va aggiunto il blocco automatico del turn over del personale per le Regioni che risultano in squilibrio economico. Una scelta ragionieristica irresponsabile che colpisce in primo luogo i precari, che saranno penalizzati anche dall’imminente ed iniquo pensionamento a 70 anni.
Eppure, a fronte di questa politica di tagli, come recentemente rivelato dall’ultimo studio dell’Ocse, la sanità italiana costa meno della maggior parte dei paesi industrializzati. Anche il trend è più virtuoso. Negli ultimi dieci anni 1997-2007 la spesa pro capite nei Paesi Ocse è cresciuta del 4,1% l’anno, in Italia del 2,4%.
Ma il libro verde del Ministro Sacconi lancia allarmi sulla spesa pubblica italiana che sarebbe incontrollata, e propone il pilastro privato, una politica delle opportunità (per chi può) invece del diritto alla salute per tutti. Allora oggi noi chiediamo più risorse per la sanità pubblica, di non tagliare ma di spendere meglio. La cattiva politica è, infine, anche quella della controriforma Brunetta che si intromette sempre più nella gestione della sanità e lascia tutto il potere alle direzioni politico – amministrative che decideranno valutazioni, carriere, retribuzioni, premi al singolo e non all’equipè, e punizioni disciplinari non impugnabili sino al licenziamento, trasformando gli ospedali in caserme e svuotando la contrattazione. Così non funziona, noi invece continuiamo a batterci per una sanità pubblica di qualità, unico vero baluardo per la tutela universale della salute.

 


 
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