MEF: accordi siglati il 27 aprile 2011 – fua 2010

18 Luglio 2011

 
 

Comunicato – incontro del 27 aprile 2011

 

 

Ieri, 27 aprile, durante una lunga maratona con l’Amministrazione, abbiamo sperimentato il buono della negoziazione ed il brutto della sua negazione.

Abbiamo infatti affrontato, nel corso della mattina, il FUA 2010, giungendo ad un Accordo nelle prime ore del pomeriggio.

Successivamente, il pomeriggio, l’Amministrazione ci ha illustrato i contenuti del documento sulla valutazione della performance, con particolare riferimento al Personale delle Aree.

ACCORDO FUA 2010
Ancora per il 2010 e per l’ultima volta, abbiamo sottoscritto l’Accordo in questione con i fondi separati tra settore Economia ( 30.397.823 euro complessivi) e settore Finanze (7.016.740 euro complessivi).
Dopo una lunga trattativa siamo giunti ad una mediazione che ha raccolto anche l’assenso della nostra sigla.

Siamo giunti ad un cambiamento della scala parametrale che oggi prevede un unico coefficiente per ciascuna delle tre aree del Personale (100 – 125 – – 150), tenuto conto che il CCNL 2006/09 vede per ciascuna area un’unica posizione giuridica alla quale si succedono diverse posizioni economiche.
Gli obiettivi di produttività hanno subito un lieve innalzamento, ma abbiamo eliminato dal testo,inizialmente presentato dall’Amministrazione, la previsione della possibile decurtazione di un 20% della quota, dedicata alla produttività collettiva, da parte di ogni dirigente ai singoli dipendenti.
Abbiamo mantenuto le garanzie contrattuali e normative nel pagamento dell’incentivo sull’assiduità partecipativa di ciascun dipendente.
Per quanto riguarda la quota di incentivo dedicata alla contrattazione decentrata, restano fermi i criteri di erogazione che fanno da riferimento anche per la quota “nazionale” ( coefficiente di area e assiduità partecipativa). Abbiamo richiesto ed ottenuto inoltre, che con adeguata motivazione, la contrattazione di posto di lavoro possa adottare altri parametri, fatta salva la tutela di legge prevista per l’assiduità partecipativa.
L’Accordo reca anche l’impegno a stipulare un nuovo accordo che individui, in tema di turni, anche “gli Uffici destinatari e relativi contingenti”.

Infine, per quanto riguarda le selezioni per le progressioni economiche, abbiamo sottoscritto con l’Amministrazione l’ulteriore impegno “a procedere con apposito accordo ad un coerente reimpiego di eventuali residui”.
In proposito la Delegazione Mef ci ha informato di aver finalmente doppiato la buona metà delle domande a suo tempo presentate. Abbiamo sollecitato la più rapida definizione delle graduatorie, ma soprattutto un’informativa sulle criticità riscontrate, prima della pubblicazione delle graduatorie stesse.

Come FP CGIL abbiamo infine sottoscritto, sia per la Dirigenza sia per il Personale delle Aree, gli Accordi relativi al pagamento dei proventi conseguiti con il servizio di assistenza fiscale e con le economie di gestione. Per il 2011, si è convenuto con l’Amministrazione di “rivedere la ripartizione delle risorse tra gli uffici”.

VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE
Nel tardo pomeriggio e fino a sera è stato affrontato questo tema, sul quale abbiamo manifestato all’Amministrazione la nostra netta e totale contrarietà.

Non ci può essere infatti alcuna adesione ad un documento, scaturito dalle disposizioni della L. 150 che non solo è nato senza alcuna condivisione da parte sindacale, ma che è la pietra miliare della destrutturazione contrattuale.

Il documento è fondato sull’idea che la maggior parte dell’incentivazione (il 60%) debba essere erogato sulla cosiddetta performance individuale, lasciando ai risultati della struttura di lavoro solo il 40%.
La quota maggioritaria dell’incentivo (60%) verrebbe erogata sulla scorta del giudizio dirigenziale.

Riteniamo l’incontro di ieri iniziale, così come il documento è destituito di fondamento:
che valore si può attribuire ad un sistema di valutazione che parlando dell’Amministrazione cui si riferisce e cioè parlando “a se stesso” afferma che “i processi lavorativi con output quantitativamente rilevabili sono molto limitati” e inoltre che “le strutture Mef non hanno contatti con utenza esterna” ed infine che l’identificazione degli stakeholders (i portatori d’interesse) “risulta estremamente difficile da perseguire”?.
Tali affermazioni sembrerebbero scritte da qualcuno che non conosce a fondo l’Amministrazione di cui sta dissertando.

Oltre a ciò chi ha redatto il documento pensa possa essere equo un giudizio assolutamente discrezionale da parte dirigenziale che, alla fine, sentite le ragioni del valutato, sentite le eventuali modifiche proposte dal Comitato di valutazione, può confermare le proprie valutazioni negative iniziali.
E’ forse errato affermare, come abbiamo già fatto, che tale sistema di valutazione corrobora le ragioni dello sciopero indetto dalla CGIL per il prossimo 6 maggio?

Abbiamo invitato l’Amministrazione, se vuole,ad aprire un confronto sui temi della valutazione, un confronto serio, fondato sui criteri e principi che risiedono nei nostri Contratti nazionali e che attendono di essere rinnovati piuttosto che ignorati!

p. FP CGIL nazionale MEF
Daniele Nola

 

 
 
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